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Scuola: i sindacati contestano la riforma, un documento con proposte alternative

giannini

ROMA – Si moltiplicano le azioni di protesta dei singoli professori e dei sindacati della suola contro le incongruenze della riforma di Renzi-Gelmini. In particolare molto attivi professori e sindacati del Sud, la zona d’Italia maggiormente colpita dai trasferimenti disposti sulla base del famigerato algoritmo ministeriale. Lo Snals Caserta ha pubblicato un documento, sottoscritto da Flc CGIL, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, in cui sono riportate le criticità della legge n. 107/2015 e le relative proposte per superarle.
Tra le criticità principali vengono segnalate la “chiamata diretta” e la titolarità su ambito, che a detta dei sindacati vanno abolite, in attesa comunque della pronuncia in merito della Corte Costituzionale.

Altri aspetti discutibili e meritevoli di approfondimento (se non di abolizione tout court) riguardano:

la valorizzazione del merito dei docenti, in merito alla quale i sindacati ritengono che l’assegnazione delle risorse deve essere affidata alla contrattazione;

la mobilità del personale, le cui operazione effettuate per l’a.s. 2016/17 devono essere rifatte;

l’organico dell’autonomia, il cui impiego non deve essere limitato alle supplenze ma si pone l’obiettivo del potenziamento dell’offerta formativa.

Nel documento, inoltre, è elencata una lunga serie di proposte per superare le problematiche  relative al personale ATA, tra cui segnaliamo:

Superamento blocco supplenze brevi previsto dalla Legge di Stabilità 2015;
Restituzione dei 2000 tagli della finanziaria 2015;
Salvaguardia dei 9000 posti in organico di fatto;
Costituzione di un organico ATA potenziato (di rete);
Ripresa degli istituti contrattuali di valorizzazione professionale (attribuzioni posizioni economiche e passaggi di area);
Inclusione degli ATA nei progetti della scuola digitale e della didattica laboratoriale.

Vengono, infine, riportate le azioni legali promosse unitariamente da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals, avverso alcuni istituti previsti dalla Legge 107/15:

chiamata diretta (per abolizione)
card docenti (da estendere a chi non ne beneficia)
piano straordinario immissioni in ruolo (da estendere agli altri precari)periodo di prova e formazione (non applicazione per i passaggi di ruolo).

Come si può notare la carne al fuoco è sostanziosa e gli ambiti di discussione ampi e delicati. Si tratta di vedere se la ministra, che va magnificando per ogni dove lo splendore sella riforma, sarà disponibile accettare il confronto.

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