Referendum: Piepoli, la formulazione del quesito può influenzare il voto
ROMA – Il quesito del referendum può davvero influenzare il voto come sostengono le opposizioni. Lo sostiene il sondaggista Nicola Piepoli, intervistato da QN, spiegando che “il quesito può significare molto. Basti pensare al 1941 quando il presidente americano Franklin Delano Roosevelt commissionò un test all’istituto statistico Gallup”, che “testò tre diversi quesiti, formulati in tre modi diversi, per chiedere ai cittadini Usa se fossero favorevoli o no a entrare in guerra” e “nel primo caso, la maggioranza avrebbe votato a favore della guerra, col secondo quesito sarebbero prevalsi gli indecisi, col terzo avrebbe vinto il No al conflitto. È chiara, quindi, l’importanza della domanda”. Piepoli spiega che incide soprattutto “sugli indecisi. E, intendiamoci, uno o due milioni di voti possono decidere l’esito del referendum”: chi entra nella cabina non ha già le idee chiare, “gli incerti, rispetto a chi ha già deciso, sono il 20 per cento. Comunque sia – aggiunge – penso che la domanda, così com’è oggi, è scritta bene, in modo chiaro, non in burocratese come accadeva in passato”.
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