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Statali, contratto: esplode la protesta contro il governo. La Cgil chiama a raccolta gli altri sindacati

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ROMA – La Cgil chiama a raccolta Cisl e Uil per l’avvio di una mobilitazione che coinvolga tutte le categorie dei lavoratori in attesa del rinnovo contrattuale, dagli statali ai metalmeccanici. Stavolta il sindacato guidato da Susanna Camusso vuole passare all’azione. Dopo l’ultimatum lanciato in estate, non vediamo avanzamenti nei confronti, né risultati, spiega la leader della Cgil, al termine di una riunione con i segretari generali delle diverse categorie, nella sede del sindacato di Corso d’Italia.

Sulle iniziative di protesta, Camusso non si sbilancia. Far partire una mobilitazione può significare tante cose, risponde a chi gli chiede se in agenda potrebbe rientrare uno sciopero, a questo punto generale. Di sicuro si sta pensando, quanto meno, a una manifestazione nazionale dei lavoratori di tutti i settori. Dichiarazioni che preparano a un autunno caldo. Anche perché, attacca la numero uno della Cgil, vediamo la tendenza diffusa da parte delle rappresentanze imprenditoriali a non voler erogare le retribuzioni: girano vari modelli ma tutti hanno la stessa caratteristica, programmare la riduzione dei salari. Il riferimento va alla trattativa per il rinnovo del contratti dei metalmeccanici e alla proposta di recupero dell’inflazione ex-post. Per le tute blu il prossimo mese sarà decisivo, con una tabella serrata di incontri per tentare di trovare l’accordo.

Più indietro è la trattativa per lo sblocco dei salari nel pubblico impiego. Anzi, ufficialmente non è proprio cominciata e la strada sembra in salita, a giudicare dalle parole di Camusso: siamo sempre disponibili a un confronto ma in assenza di risorse è difficile immaginare una discussione seria. Sul punto il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, è ancora più netto, avvertendo che in mancanza di un budget adeguato non saremo disponibili a fare il contratto.

Il tentativo è quello di tenere insieme non solo le diverse vertenze, con già 7-8 milioni di lavoratori con il contratto scaduto, ma anche le tre sigle confederali, con un percorso che era stato avviato a luglio, quando erano stati riuniti tutti i delegati di Cgil, Cisl e Uil per lanciare il campanello d’allarme per quella che secondo il sindacato è un’emergenza destinata a scoppiare. I lavoratori dell’energia, gli agricoli, quelli del settore del legno sono già mobilitati, ricorda Camusso, e se non si scongela nessuna trattativa da qui a fine anno la lista dei dipendenti in attesa di rinnovo rischia di allungarsi fino a includere 11 milioni di lavoratori, la stragrande maggioranza.

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