Napoli: il governatore Vincenzo de Luca sferza il Governo, deve fare di più per il Sud
NAPOLI – Come noto il governatore della Campania Vincenzo De Luca, è legatissimo a Renzi, pur tuttavia non lesina qualche critica sulla politica per il sud del governo e sulla riforma della pubblica amministrazione portata avanti dal ministro Madia. Le sue affermazioni in occasione dell’Assemblea nazionale sul mezzogiorno a Napoli.
MERIDIONE – Il presidente della Campania ricorda che «la questione meridionale è sparita da tempo dall’agenda della politica e anche dal dibattito per la crisi dei partiti e per l’emergere di un leghismo che ha raffigurato il Sud come la palla al piede del Nord». E, se lo stesso Mezzogiorno è colpevole per aver offerto spesso un’immagine di cialtroneria delle classi dirigenti e una raffigurazione piagnona, è pur vero che «il Nord senza il Sud, e lo ho detto anche a qualche leghista civile come Maroni, avrà peso politico pari a zero in Europa, come tutto il Paese». De Luca ha sottolineato che «la democrazia italiana non regge se ci saranno altri sette anni di disoccupazione giovanile al 50% al Mezzogiorno».
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – Il governo deve venire incontro ai giovani, di qui la proposta di creare spazio per 200mila giovani del Sud nella pubblica amministrazione. Un’idea che non può prescindere da uno dei cavalli di battaglia del presidente della Campania: «un processo di sburocratizzazione radicale. Perché non si può dire a un giovane che un cantiere pianificato oggi partirà nel 2018. Non è possibile – aggiunge – che nel Paese viga una legge anticorruzione secondo cui un funzionario pubblico condannato in primo grado per abuso d’ufficio si vede decurtare lo stipendio. Chi volete che firmi più una carta? Ho detto a Renzi – incalza – di non far passare una riforma come quella Madia che prevede un’Agenzia unica per i dirigenti della Pubblica amministrazione. È una follia. Se siamo in queste condizioni, è anche per la viltà pseudo-legalitaria della classe politica. Il Mezzogiorno non può più aspettare».