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Unione Europea: dopo il referendum i nodi della manovra verranno al pettine

Valdis Dombrovskis, European Commission
Valdis Dombrovskis, European Commission

BRUXELLES – Le dichiarazioni rilasciate a La Stampa da Valdis Dombrowskis, vice-presidente della Commissione con delega all’Euro e ai servizi finanziari, a la Stampa fanno presagire che il risveglio del 5 dicembre potrebbe essere poco felice per il governo Renzi anche in caso di una vittoria del Sì al referendum. Quella mattina il ministro Pier Carlo Padoan volerà a Bruxelles per la riunione dell’Eurogruppo, nel corso del quale i ministri dell’Economia e delle Finanze della zona Euro inizieranno la discussione sulle leggi di bilancio dei singoli Stati, dopo che la Commissione ha espresso i suoi giudizi il 16 novembre scorso.

Dombrowskis lascia chiaramente intendere che «indipendentemente dall’esito del referendum» Roma ha ancora un conto aperto con l’Ue. La manovra è a rischio di non conformità con il Patto di Stabilità (lo «sforamento» è di circa 5 miliardi) e lo spettro di una procedura per il debito eccessivo è concreto. A questo si aggiunge la partita sulle banche. Su questi temi dunque l’Italia dovrà fare i conti con la Commissione.

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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