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UE: Bruxelles e Berlino si rammaricano delle dimissioni di Renzi (avevano tifato per il Si) e continuano a intromettersi negli affari italiani

Minister Schaeuble and Chancellor Merkel

BRUXELLES – Anche Bruxelles, dopo essersi schierata apertamente per il Si, interviene per giudicare dal suo alto, ma non autorevole, anzi molto screditato pulpito, la situazione italiana. Il commissario europeo agli affari economici e monetari Pierre Moscovici, in una intervista alla TV francese, ha tentato di calmare il clima, affermando che «l’Italia è un paese solido con istituzioni solide» e che, pur prospettandosi un periodo di «instabilità politica», presenta una «economia robusta». «Siamo stati tutti toccati dall’esito del referendum, Renzi ha scelto di dimettersi, voglio dire che è stato un buon premier che ha fatto importanti riforme sociali ed economiche. Abbiamo fiducia nelle autorità italiane».

Ma piovono critiche all’operato del Governo Renzi: «l’alto livello del debito italiano resta motivo di preoccupazione», scrive l’Eurogruppo. I ministri delle finanze d’Europa ricordano «l’impegno ad utilizzare guadagni inattesi e risparmi imprevisti nel 2017, e a rafforzare gli sforzi di privatizzazione per portare il debito su un percorso di discesa». Inoltre, l’Eurogruppo «prende nota del non rispetto ‘prima facie’ della regola del debito» e che la Commissione stenderà un nuovo rapporto ad hoc.  La manovra italiana è «a rischio di non rispetto del Patto» e sulla base degli scostamenti «sarebbero necessarie misure addizionali significative», scrive l’Eurogruppo nelle conclusioni. L’Eurogruppo riconosce che l’Italia potrebbe beneficiare di «una più piccola ma sempre significativa deviazione dall’aggiustamento» a causa delle spese per migranti e terremoto, e comunque «invita l’Italia a prendere le misure necessarie per assicurare che il bilancio sia in linea con le regole». «Concordiamo con l’analisi della Commissione secondo cui il bilancio è a rischio di non rispetto del Patto.

Notiamo che in base alle ultime valutazioni della Commissione lo sforzo strutturale dell’Italia nel 2017 sarà -0,5% del Pil, mentre è richiesto uno +0,6% nel braccio preventivo. Su questa base, misure addizionali significative sarebbero necessarie», scrive l’Eurogruppo. Inoltre, una valutazione «ex post» dell’esercizio di bilancio che comprende i costi aggiuntivi connessi alla crisi dei rifugiati, sicurezza e spese per terremoti, «potrebbe portare l’Italia ad avere una più piccola ma sempre significativa deviazione dall’aggiustamento verso l’obiettivo di medio termine». E quindi «invitiamo l’Italia a prendere le misure necessarie per assicurare che il bilancio 2017 sia in regola con le regole del braccio preventivo».  L’Eurogruppo «monitorerà l’attuazione delle misure aggiuntive (chieste ad otto Paesi tra cui l’Italia, ndr) a marzo 2017», spiega l’Eurogruppo. «Gli Stati nel braccio preventivo e i cui piani di bilancio sono a rischio di non rispetto delle regole, devono prendere, in modo puntuale, misure aggiuntive per affrontare i rischi identificati dalla Commissione circa la convergenza verso l’obiettivo di medio termine e il rispetto della regola del debito».

Infine neppure la Germania rinuncia a intromettersi negli affari italiani, lo ha fatto prima del referendum e lo sta facendo anche dopo. La cancelliera tedesca Angela Merkel si dice delusa per le dimissioni di Renzi: «La cancelliera ha preso atto con rammarico delle dimissioni del premier italiano», ha detto il portavoce del governo di Berlino, Stefen Seibert, sottolineando che la Merkel «ha lavorato molto bene assieme a Matteo Renzi». La cancelliera, ha continuato il portavoce, «ha lavorato con grande fiducia con Renzi, ma la decisione democratica degli elettori italiani deve essere rispettata come la decisione del premier. Il governo tedesco offrirà stretta cooperazione in amicizia e partnership con il nuovo governo in Italia, qualunque esso sia».

«È urgente che si formi un nuovo governo, spero che continuerà le riforme», perché «l’Italia deve continuare sulla strada cominciata da Renzi tre anni fa», ha detto il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble entrando all’Eurogruppo. «Anche se i cittadini italiani non accettano questa modifica costituzionale, non c’è ragione per parlare di eurocrisi, dal punto di vista economico e politico l’Italia deve continuare sulla strada cominciata da Renzi tre anni fa», ha aggiunto.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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