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Fiorentina battuta anche dalla Lazio: 3-1. I viola dominano la ripresa, ma Ilicic sbaglia un rigore. Poi segna Zarate. Arbitro irritante. Pagelle

Ilicic si fa parare il rigore da Marchetti

FIRENZE – Si sveglia nel secondo tempo, la Fiorentina. E sbaglia un rigore fondamentale con Ilicic, che avrebbe riaperto la partita subito, dopo 45’ minuti assolutamente dominati dalla Lazio. E conclusi con un’ingenuità di Tomovic, già infortunato (scarpata in viso rimediata da Immobile) capace di regalare il rigore per il raddoppio della squadra di casa. Ma nella ripresa la Fiorentina (senza Gonzalo, tenuto fuori da gastroenterite e febbre, e senza Borja, ancora infortunato) riesce a riscattarsi, almeno sul piano del gioco. Mi chiedo perché il rigore sia stato fatto tirare a Ilicic che non ha la freddezza necessaria nei momeni determinanti. Aveva preso il palo contro il Milan, buttando via la vittoria viola. E così ha fatto stasera. E’ vero che non c’è controprova, ma se Ilicic avesse segnato, la Lazio sarebbe finita prima nel panico e forse avrebbe addirittura perso la partita. Il gol di Zarate ha ridato spinta alla Fiorentina, ma forse è arrivato tardi. Per una Lazio che ha tratto indubbio indubbio giovamento dalle decisioni dell’arbitro Irrati.. irritante. Era giusto annullare (dopo averlo concesso…) il gol del pareggio di Sanchez. Che si era aiutato con la mano. Ma ha intimorito i viola, ammonendo a raffica ed evitando di fare altrettanto con i laziali. Non basta: Irrati ha messo la ciliegina su una prestazione irritante non concedendo la punizione alla Fiorentina per un fallo nettissimo su Bernardeschi. Palla in gioco e contropiede laziale dal quale scaturisce il terzo gol: autore Radu. Niente da fare per Sanchez, improvvisato terzino al posto di Tomovic, uscito nell’intervallo per via del calcione in faccia di Immobile. Calcione che nemmeno ha fatto fischiare a Irrati la punizione. E’ vero che non si devono buttare croci addosso agli arbitri, ma è altrettanto vero che certe direzioni di gara lasciano davvero perplessi. Eppoi lasciatemi dire che, ancora una volta, ha sbagliato formazione il nostro Sousa: Tello ha propiziato il gol di Zarate, ma è stata l’unica cosa buona della sua partita, prima di lasciare il posto al giovane Chiesa, assai più mobile e produttivo. Kalinic? Stavolta praticamente inesistente. E ora? Resta la partita con il Napoli, per un riscatto difficile ma non impossibile prima di Natale. Ammesso che Sousa indovini la formazione.

FEBBRE – Fuori Gonzalo Rodriguez per gastroenterite e febbre, Sousa piazza De Maio al centro della difesa. Tomovic è capitano. La Lazio attacca subito. Al 5’ Immobile calcia fuori di pochissimo. La Fiorentina soffre. All’8’ paratona di Tatarusanu su colpo di testa ravvicinato di Bastos. Ahi, ahi, i viola sono stretti nella loro trequarti. E graziati (10’) da Felipe Anderson che liscia incredibilmente un pallone quasi a centro area. I viola prendono coraggio e riescono a farsi pericolosi (13’) con Bernardeschi che tira da lontano. Marchetti para senza grande difficoltà. Anche Ilicic va a dare una mano ai difensori, tanto che (18’) riesce a bloccare una combinazione Felipe Anderson-Immobile. Poco utile, invece, Tello, sulla fascia destra, che non spinge e non aiuta i compagni del pacchetto arretrato in chiara difficoltà. Isolato Kalinic, senza nessun pallone giocabile.

Il primo gol della Lazio, segnato da Keita, con Tomovic fuori causa

KEITA – Immobile spreca un gran pallone (21’) calciando altissimo. Ma batti e ribatti, la Lazio va in vantaggio. E’ il 23’: Keita riceve un bel pallone dalla destra (azione combinata Milinkovic Savic-Felipe Anderson) evita Tomovic che va a vuoto e infila Tatarusanu. Fiorentina schiacciata e incapace di reagire. E’ vero che mancano giocatori-chiave come Gonzalo e Borja, ma sembra di rivedere la squadra senza capo né coda che venne strapazzata nel primo quarto d’ora dall’Inter a San Siro. Fortuna che i biancocelesti tirano il fiato dopo mezz’ora tirata a ritmo infernale. La Fiorentina prova a fare maggior pressione a metà campo. Sanchez fa del suo meglio. Vecino è fuori giri. Comincia invece a funzionare Olivera (al 34’ autore di una bella iniziativa allontanata da Bastos), che provoca non pochi problemi a Felipe Anderson, poco incline a difendere. Ancora Olivera (40’) rimette un bellissimo pallone al centro per Bernardeschi che, di testa, ci prova ma trova Marchetti ben piazzato che resce ad agguantare il pallone nonostante un velenoso rimbalzo. Poi resta a terra Tomovic: calcio in faccia da parte di Immobile. Involontario, ma assai doloroso per il difensore viola che resta fuori per alcuni istanti.

BIGLIA – Sarebbe stato meglio fosse rimasto fuori, Tomovic. Perché proprio lui non riesce a bloccare un’incursione di Milinkovic Savic e lo atterra con una combinazione di anca e gomito. Rigore. Batte Biglia. Ed è due a zero. Peccato, peccato. Perché la Fiorentina stava reagendo bene e la Lazio era andata a sua volta in difficoltà. Ma la difesa viola, specie senza Gonzalo, è troppo fragile. Basta poco per mandarla in crisi. Tomovic è un ragazzo con grande volontà, ma nella difesa della Fiorentina ha combinato non pochi disastri. Questo è solo l’ultimo. Se fosse vera la richiesta del Chelsea bisognerebbe prenderla in seria considerazione. E cercare da subito un altro difensore: anche in serie B c’è qualcosa di efficace. Basta andare a colpo sicuro e fare presto. Ma intanto siamo alle prese con un altro psicodramma. Chiudere il primo tempo sotto il macigno di due gol è come finire in tunnel con pochissime possibilità di uscita.

ILICIC – In avvio di ripresa, il povero Tomovic resta fuori. Entra Cristoforo. Sanchez retrocede sulla linea dei difensori. Bernardeschi è capitano. E proprio lui innesta Cristoforo che viene buttato giù in area. Rigore. Batte Ilicic: che calcia sulla destra. Dove Marchetti arriva e para. Errore clamoroso! E’ la seconda volta che Ilicic sbaglia un rigore in questa stagione. Prese il palo contro il Milan, a Firenze. Poteva tirare Kalinic? Oppure Bernardeschi? Senno di poi, ovvio, ma fa rabbia veder sprecare un’occasione simile che poteva riaprire la partita. Ma la rabbia è alimentata anche da altre considerazioni: per esempio le scelte di Sousa. Che insiste su Tello, giocatore del tutto inconsistente: non punge all’attacco e non dà una mano quando la squadra soffre.

ZARATE – Sousa prova a dare più spinta alla squadra: fuori Ilicic, con il morale a pezzi, ed entra Maurito Zarate. Però resta in campo l’inutilissimo Tello. Che sbaglia anche gli appoggi più semplici. Considerazione banale? Se fosse stato di altra pasta, il Barcellona non l’avrebbe servito due volte sul piatto alla Fiorentina… Ma quasi a volermi smentire, Tello (19’) riesce a scattare bene sulla destra, mette lo scompiglio totale nella difesa laziale, che non riesce ad allontanare: Zarate è lì, arpiona il pallone e lo mette in rete. Riprende fiato, e speranza, il drappello di tifosi viola sugli spalti dell’Olimpico. Inzaghi sostituisce Keita con il giovane olandese Kishna. La Fiorentina ha preso il centrocampo. E insiste. Bernardeschi (25’) carica il destro e costringe Marchetti a una gran deviazione in angolo. Poi è Cataldi che falcia Bernardeschi quasi al limite. Punizione. Ma ci stava anche un bel giallo. Calcia Zarate: sulla barriera. C’è un braccio biancoceleste in area. Non visto dall’arbitro. L’occasione sfuma. Ma i viola premono ancora, nonostante la stanchezza per tutte queste partite ravvicinate. Si fa vivo anche Kalinic, finora piuttosto in ombra. Mentre se la cava benino Sanchez nell’inedito ruolo di terzino destro.

SANCHEZ – L’arbitro Irrati è … irritante. Ammonisce Astori per nulla e grazia tante volte i difensori laziali, che brutalizzano Kalinic. Quindi fuori Tello. Direi finalmente, nonostante abbia propiziato il gol di Zarate. Dentro Chiesa. Che batte un angolo (37’) dal quale scaturisce il gol del possibile pareggio di Sanchez. Prima concesso, poi annullato da Irrati su segnalazione dell’assistente. Motivo? Un colpo di Sanchez con il braccio. Irrati… irritante anche poco dopo: concede una punizione alla Lazio per un inesistente fallo di Cristoforo. Eppoi non fischia un fallo netto su Bernardeschi: ne approfitta la Lazio per ripartire e andare a chiudere il match in contropiede con Radu. Tre a uno. Finisce qui. Terza sconfitta consecutiva esterna dei viola. Stavolta non meritata. Ma gli errori sono stati troppi. Fondamentale quello di Ilicic dal dischetto.

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Sandro Bennucci

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