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Fisco: voluntary disclosure, come aderire alla nuova edizione. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate

ROMA – Riaperti i termini dell’edizione 2015 della voluntary disclosure. E’ stata messa online la bozza dello schema di relazione da inviare alle Entrate a corredo della richiesta di adesione alla nuova collaborazione volontaria. La domanda di accesso alla procedura, i cui termini sono stati riaperti dal Dl n. 193/2016, deve essere infatti accompagnata da una relazione contenente le informazioni necessarie a ricostruire gli investimenti o le attività finanziarie detenute all’estero e a determinare i maggiori imponibili, oltre che dalla relativa documentazione. Prosegue, anche in questo caso, la fase di consultazione, aperta in occasione della pubblicazione della bozza del modello di istanza, per raccogliere i suggerimenti degli operatori, che potranno far pervenire le loro osservazioni alla casella di posta elettronica dc.acc.min@agenziaentrate.it

Contenuto della relazione – La relazione, secondo lo schema pubblicato sul sito dell’Agenzia, è strutturata in due sezioni. Una introduzione, in cui deve essere fornito un quadro generale di tutte le violazioni oggetto di emersione, delle modalità e dei momenti in cui sono state realizzate e commesse, specificando se la collaborazione volontaria ha ad oggetto anche contanti o valori al portatore, e un prospetto di riconciliazione, di raccordo tra i documenti presentati e quanto riportato nel modello. In particolare, la relazione deve contenere le informazioni necessarie per determinare, in maniera analitica e per ogni annualità d’imposta oggetto della procedura:

– l’ammontare degli investimenti e delle attività di natura finanziaria costituite o detenute all’estero, anche indirettamente o per interposta persona, i redditi che sono serviti per costituirli o acquistarli, i redditi che derivano dalla loro dismissione o dal loro utilizzo a qualunque titolo;

– l’ammontare delle attività e dei redditi oggetto di emersione nelle ipotesi di assenza di violazioni degli obblighi di monitoraggio fiscale;

– gli eventuali maggiori imponibili con riferimento a: imposte sui redditi e relative addizionali, imposte sostitutive, imposta regionale sulle attività produttive, imposta sul valore degli immobili all’estero e imposta sul valore delle attività finanziarie all’estero, contributi previdenziali nonché imposta sul valore aggiunto e ritenute.

Nella relazione devono inoltre essere fornite adeguate informazioni sui soggetti che presentano un collegamento in relazione alle attività estere oggetto della procedura.

La documentazione da inviare – Contestualmente, deve essere trasmessa tutta la documentazione utile alla ricostruzione, da parte dell’Agenzia delle Entrate, degli investimenti e delle attività finanziarie detenute all’estero e alla determinazione dei maggiori imponibili. Relazione e documentazione devono poi essere trasmesse via pec all’indirizzo indicato nella ricevuta rilasciata dopo la presentazione del modello. La documentazione deve essere inviata entro il 30 settembre 2017.

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