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Fisco, Patent box: i primi accordi con quattro ditte, due con sedi in Toscana (Ferragamo e Solvay)

ROMA – C’è voluto più o meno un anno, ma il patent box diventa finalmente realtà. L’Agenzia delle Entrate ha firmato i primi 4 accordi per la concessione dell’agevolazione fiscale per i redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali (copyright, brevetti, marchi), introdotta dalla legge di stabilità del 2015. Le società interessate, due attive nel campo della moda (tra cui Ferragamo), una nella chimica (Solvay) e l’ultima nella produzione di beni finalizzati ad applicazioni nei settori dell’energia e delle telecomunicazioni, potranno quindi contare per i prossimi 5 periodi d”imposta sui benefici fiscali previsti dal nuovo regime.

Gli accordi hanno definito i metodi e i criteri di calcolo del contributo economico dei beni intangibili alla produzione del reddito d’impresa dei contribuenti per determinare la quota di reddito imponibile agevolabile e riguardano sia l”uso diretto del bene immateriale sia quello indiretto.

Il Patent box è infatti un’agevolazione fiscale che prevede l’esclusione dalla tassazione di una quota del reddito derivante dall’utilizzo di software protetto da copyright, da brevetti industriali, da marchi d’impresa, da disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili. Sono escluse dalla formazione del reddito anche le plusvalenze derivanti dalla cessione degli stessi beni a condizione che almeno il 90% del corrispettivo derivante dalla loro cessione sia reinvestito, prima della chiusura del secondo periodo di imposta successivo a quello nel quale si è verificata la cessione, nella manutenzione o nello sviluppo di altri beni immateriali. Possono accedere all’agevolazione tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, inclusi i soggetti non residenti con stabile organizzazione nel territorio dello Stato, a condizione che siano residenti in Paesi con i quali è in vigore un accordo per evitare la doppia imposizione e con i quali lo scambio è effettivo.

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