Lavoro: in futuro sarà sempre più affidato a robot, il Giappone è all’avanguardia
TOKYO – In Giappone ci si organizza già con i sistemi di lavoro del futuro, che privilegiano l’automazione, pur non escludendo l’intervento umano. Una ditta di assicurazioni ha licenziato 34 persone che vengono sostituite da un software di intelligenza artificiale, un computer. La Fukoku Mutual Life ha calcolato che in questo modo aumenterà la produttività del 30%, risparmiando 140 milioni di yen (11,5 milioni di euro) nel giro di due anni.
Il sistema che verrà impiegato da marzo «è in grado di pensare come un essere umano», dicono i creatori. «Potrà analizzare e interpretare migliaia di dati complessi, includendo immagini e video». I cervelloni passeranno al setaccio certificati medici, denunce e richieste di pagamenti. Ma l’ultima parola spetterà ovviamente ai dipendenti umani.
Anche nel settore del lavoro pubblico si pensa d’introdurre una massiccia automazione. Il mese prossimo il ministero dell’Economia la introdurrà in via sperimentale per aiutare i suoi dipendenti. Nell’estate del 2015, a Nagasaki, è invece stato inaugurato il futuristico Henn-na Hotel. Ad accogliere gli ospiti, alla reception, ci sono alcuni robot dotati di intelligenza artificiale. Anche i facchini e gli addetti alle pulizie sono umanoidi. E presto potrebbero essere sempre di più. Un rapporto dell’istituto di ricerca nipponico Nomura ha previsto che circa la metà di tutti gli impieghi in Giappone, entro il 2035, potrebbero essere svolto da robot. Che non hanno bisogno né di sindacati né del rinnovo di contratti di lavoro, e normalmente non si ammalano. Se si guastano poi si riparano e riprendono a lavorare come prima.
