Terrorismo: Gabrielli, Capo della polizia, prima o poi l’Isis colpirà anche l’Italia
ROMA – «Espulsioni dopo un solo grado di giudizio. L’Isis? Prima o poi colpirà anche noi». Lo afferma il capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli, in un’intervista al Quotidiano Nazionale. Sui Cie, Gabrielli spiega: «Sono previsti dalla legge e rappresentano uno strumento indispensabile per trattenere gli immigrati in attesa di espulsione. Oggi sono operativi solo quelli di Torino e Caltanisetta, ai due estremi del Paese: chiaro che non bastano».
Sul fatto che l’Italia non sia stata ancora toccata direttamente dal terrorismo islamico, il capo della polizia afferma: «prima o poi pagheremo anche noi un prezzo, non c’è dubbio». Ma chiarisce: «Ho letto tante fandonie. C’è chi pensa che sia ancora in vigore il lodo Moro, come se si potesse interloquire con l’Isis, con i suoi mille cani sciolti e con le sue cellule dormienti come si fece un tempo con i terroristi palestinesi…Balle. Tutte balle. E’ invece il frutto di diversi fattori. Oltre all’ottimo lavoro di prevenzione, il punto è che non abbiamo sacche gravi di marginalizzazione e che noi i sospetti terroristi li espelliamo subito. Se la smettessimo di giudicarci più coglioni degli altri – sottolinea il capo della polizia – scopriremmo che in molti casi siamo migliori. Grazie al controllo capillare del territorio abbiamo neutralizzato l’attentatore di Berlino, e mentre la Germania, e dico la Germania, ci ringraziava, noi polemizzavamo sul fatto che fossero stati resi noti i nomi dei due splendidi poliziotti che hanno compiuto l’azione».
Parole sagge quelle dal Capo della Polizia, indirizzate alla popolazione, ma soprattutto alla politica. Che finalmente con Gentiloni e Minniti sembra aver imboccato una strada più concreta, con meno annunci e chiacchiere rispetto a quella che aveva caratterizzato l’era Renzi – Alfano. E speriamo che questo indirizzo sia destinato a durare e venga perfezionato, senza essere intralciato o addirittura bloccato dalle stucchevoli e incomprensibili polemiche politiche, soprattutto all’interno della sinistra, che stanno già fiorendo ogni giorno di più.
