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Scuola: in due anni 120.000 immissioni, mentre il numero dei precari è sceso di circa 38.000 unità

ROMA – Qualche curiosità e dato, numeri alla mano, in merito ai primi effetti della riforma della scuola varata dall’accoppiata Renzi – Giannini, contestatissima da molti professori, soprattutto quelli trasferiti lontano da casa.

INSEGNANTI – Il Sole24Ore ha pubblicato alcuni numeri relativi alle immissioni in ruolo, ai precari e ai Neet degli ultimi 3 anni, in un periodo quindi che prende le mosse prima dell’inizio della riforma. Poco più di 86mila sono state le stabilizzazioni di docenti precari, a cui si sono aggiunte, lo scorso settembre, 29.720 assunzioni di nuovi insegnanti, per un totale, quindi, di circa 120.000 professori immessi in ruolo negli ultimi due anni scolastici.

STUDENTI – Oltre un milione di studenti (273.000 nel 2014/15 e 652.640 nel 2015/6) in alternanza obbligatoria (almeno 400 ore di formazione on the job nel triennio finale degli istituti tecnici e professionali, si scende a 200 ore nei licei).

PREMI – I premi ai docenti: è stato attribuito un bonus medio tra i 600 e i 700 euro, 247.782 docenti sugli oltre 620mila insegnanti a tempo indeterminato complessivi (vale a dire, l’incentivo economico, con una manica decisamente larga, è toccato a più di uno su tre). Todos caballeros, alla faccia del privilegio del merito vantato dal rottamatore.

PRECARI – Il numero dei precari è in discesa: nel 2014/5 erano 118.172, nel 2015/6 erano 100.277, nel 2016/7 sono 80.000.

DISOCCUPATI – I disoccupati tra i 25 e i 34 anni diplomati sono il 18,3% contro una media OCSE del 10%; i disoccupati con un diploma professionale sono il 15,3% contro una media OCSE del 9,2%. I neet in Italia sono il 26% tra gli uomini , tra le donne sono il 28%.

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