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Migranti: i nuovi Cpr (centri di permanenza per i rimpatri) costeranno 13 milioni di euro

ROMA – Costerà 13 milioni di euro realizzare i nuovi Centri di permanenza per i rimpatri previsti dal decreto Minniti-Orlando pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Per le spese di gestione dei centri è previsto uno stanziamento di 3,8 milioni di euro nel 2017, 12,4 nel 2018 e 18,2 a decorrere dal 2019. Le nuove strutture prenderanno il posto dei vecchi Cie e saranno dislocate in tutto il territorio nazionale.

L’individuazione dei Cpr di nuova istituzione avviene avverrà, indica il testo, «sentito il presidente della regione interessata, privilegiando i siti e le aree esterne ai centri urbani che risultino più facilmente raggiungibili e nei quali siano presenti strutture di proprietà pubblica che possano essere, anche mediante interventi di adeguamento o ristrutturazione, resi idonei allo scopo, tenendo conto della necessità di realizzare strutture di capienza limitata idonee a garantire condizioni di trattenimento che assicurino l’assoluto rispetto della dignità della persona. Nei centri il Garante dei diritti dei detenuti eserciterà tutti i poteri di verifica e di accesso».

Il decreto autorizza poi una spesa di 19,1 milioni di euro per il 2017 allo scopo di garantire l’esecuzione delle procedure di espulsione degli stranieri irregolari, anche in considerazione dell’eccezionale afflusso di cittadini stranieri provenienti dal Nord Africa. I fondi verranno prelevati dal programma Fami-Fondo Asilo, migrazione e integrazione cofinanziato dall’Unione europea.

Una spesa complessiva, per tutto il sistema di costruzione, manutenzione, gestione, sorveglianza dei centri e accoglienza, enorme, come si può notare dalle cifre appena elencate, che dovrebbe essere sostenuta integralmente dall’Unione europea, visto che tutta la complessiva operazione viene predisposta e realizzata nel quadro anche delle incerte e confuse politiche comunitarie, che non riescono a garantire alcuna equa ripartizione dei migranti. Che almeno l’Europa si accolli le spese dell’invasione irrefrenabile che Italia e Grecia stanno subendo, mi sembrerebbe il minimo.

Starno che per accogliere i migranti si reperiscano quattrini a palate, mentre per soddisfare le esigenze e i bisogni degli italiani le risorse sono sempre scarse. Da anni il ceto medio viene sacrificato con aggravi d’imposte, ticket sanitari, esclusione dalle cure, contributi di solidarietà e chi più ne ha più ne metta. Il livello della tassazione diventa sempre più alto e i proventi probabilmente servono anche a questi fini.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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