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Sindaci: governare le città oltre la sicurezza. Le richieste dei primi cittadini al governo

Abbiamo recentemente trattato il problema dei nuovi poteri che ai sindaci sono stati attribuiti in materia di sicurezza urbana, in modo da consentire ai primi cittadini efficaci interventi per la tutela della tranquillità delle collettività amministrate e del decoro delle città. Ma l’azione dei primi cittadini non si ferma solo a questo aspetto, pur divenuto importante, ma si estende naturalmente a tutti gli aspetti della vita economica e sociale della popolazione residente o ospitata nei loro territori, che si rivolge in primi ai primi cittadini per la soddisfazione dei bisogni primari o per le esigenze più disparate. Senza contare che i sindaci sono sempre più coinvolti nell’azione di accoglienza e ospitalità dei migranti, in accordo (o spesso in contrasto) con i prefetti ai quali finora è stata affidata la responsabilità della redistribuzione degli extracomunitari sul territorio.

Anche per questo Anci, l’associazione dei comuni d’Italia, ha organizzato a Firenze un incontro riservato non soltanto ai sindaci, ma allargato a tutte le componenti che possono e debbono giocare un ruolo importante per le citate finalità.  Per questo, oltre ai rappresentanti dell’Anci, si sono ritrovati insieme sindacati, Università e scuola, terzo settore e Libera, Confindustria, Coldiretti, Legacoop, Confesercenti, Confartigianato e Cna, per costruire insieme un’agenda urbana da portare all’attenzione del Governo.

Il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro, parlando a conclusione  dell’iniziativa  #anciascolta, ha sottolineato l’importanza dell’incontro e delle soluzioni proposte. «Come sindaci – ha detto Decaro – siamo alle prese ogni giorno con questioni tecniche importanti, che hanno impatti significativi sui nostri bilanci. Ma non vogliamo e non possiamo limitarci a questo. Così abbiamo fatto una scelta coraggiosa, che è quella di coinvolgere tutti gli attori del territorio e raccogliere il loro contributo per costruire e scrivere dal basso, dalle città, un’agenda nazionale».

Rispetto al tema caldo del momento, la sicurezza, Decaro ha osservato che «non siamo sindaci sceriffo, ma abbiamo chiesto e ottenuto più poteri di ordinanza, più coinvolgimento nella definizione delle strategie attraverso patti con le Prefetture: in sintesi, non siamo più ospiti ma primi attori nel Comitato dell’ordine pubblico e sicurezza. Anche in tema di contrasto alla povertà – ha proseguito il presidente dell’Anci – tanti di noi, anche io a Bari, abbiamo provato, in accordo con sindacati e associazioni di categoria, a costruire una formula di reddito di cittadinanza legata però a un tirocinio formativo. Creando un rapporto con le aziende. Nella peggiore delle ipotesi chi ha goduto della misura
ha imparato un mestiere, nella migliore troverà lavoro».

Si tratta sicuramente di iniziative apprezzabili, che possono fornire un contributo importante per la definizione delle politiche nazionali, posto che partiti, movimenti e uomini politici la smettano di pensare solo al loro orticello e al loro piccolo o grande potere. Renzi, Alfano, grillini, minoranza dem, sinistra e destra si stanno attrezzando al meglio possibile (a loro avviso) per presentarsi nella migliore posizione alle prossime elezioni, ma per far questo mi sembra che mettano in secondo piano, ancora una volta, i problemi della gente e del paese. E rischiano di pagarla cara dentro le urne, quando il Presidente Mattarella deciderà che sia giunto il momento, dopo il blocco imposto dal suo predecessore, Re Giorgio Napolitano.

 

Firenze, Governo, proposte, Sicurezza, sindaci, sociale


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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