G7: firmata la dichiarazione di Firenze, impegno a tutelare e proteggere il patrimonio culturale
FIRENZE – I ministri della Cultura dei Paesi del G7 hanno firmato un documento, la dichiarazione di Firenze, a conclusione del primo giorno dei lavori del G7 della cultura. Lo ha annunciato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini nell’incontro con la stampa. La discussione si è concentrata su molti argomenti, in primo luogo – ha detto – sul patrimonio culturale che è minacciato dal terrorismo e dalle calamità naturali e che la comunità internazionale stessa deve impegnarsi per proteggere e tutelare.
I ministri, si legge nel testo, riconoscono il ruolo distintivo della cultura come strumento di dialogo tra i popoli e l’importanza di un’azione comune e coordinata per rafforzare la tutela del patrimonio culturale. I ministri del G7 sono consapevoli dell’importanza di un’azione internazionale concertata nel settore della tutela del patrimonio culturale. Ed elogiano la recente approvazione da parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite della Risoluzione 2347 (2017).
I ministri ribadiscono la comune convinzione che il patrimonio culturale, in tutte le sue forme, materiale e immateriale, mobile e immobile, quale nesso straordinario tra il passato, il presente e il futuro dell’umanità. I ministri del G7 concordano anche sul fatto che la cultura contribuisce a preservare l’identità e la memoria dei popoli e favorisce il dialogo e lo scambio interculturale tra tutte le nazioni, alimentando la tolleranza, la mutua comprensione, il riconoscimento e il rispetto delle diversità. I ministri sono concordi nel ritenere la cultura uno strumento importante per la crescita e lo sviluppo sostenibile della società anche in termini di prosperità economica. Nello stesso tempo, i ministri sottolineano come la cultura sia motore e oggetto delle più avanzate tecnologie, uno dei principali ambiti in cui misurare le potenzialità e le opportunità offerte dall’era digitale.
I ministri della Cultura del G7 esprimono profonda preoccupazione per i sempre maggiori rischi -derivanti non solo da attacchi terroristici, conflitti armati, calamità naturali, ma anche razzie, saccheggi e altri crimini perpetrati su scala globale- per il patrimonio culturale e per le istituzioni e i beni che ne sono espressione, quali musei, monumenti, siti archeologici archivi e biblioteche.