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Fiorentina: benvenuto Pioli. Ma devi riportare le maglie viola in Europa (magari in Champions)

Pioli E Corvino
Corvino, Pioli e Frejtas durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore della Fiorentina

FIRENZE – Nel giorno del funerale di Giuliano Sarti, un altro ex viola arriva a fare l’allenatore: Stefano Pioli. Dico subito che avrei preferito un nome diverso, per esempio Eusebio Di Francesco. Perché Pioli viene da un esonero dall’Inter e aveva voglia di ritrovare una squadra, per cui ha accettato la Fiorentina a scatola chiusa, senza pretendere garanzie tecniche. Tuttavia, Pioli non è un cattivo tecnico. Tutt’altro. L’augurio è che non faccia sconti e voglia riportare la Fiorentina in Europa. Meglio ancora se riuscisse a compiere il miracolo e a centrare uno dei primi quattro posti, quelli che spalancheranno (nel campionato 2017-18) le porte della Champions. Su Pioli, comunque, ho una certezza: avrà con i giornalisti, che sono l’anello di congiunzione con i tifosi, un rapporto sicuramente diverso di quello tenuto dal suo predecessore, Paulo Sousa (che mi dicono dovrebbe andare in Cina con un contratto di cinque milioni l’anno).

PIOLI – In conferenza stampa, il neo allenatore viola ha detto: «Ho sempre voluto la Fiorentina, era l’unica squadra per cui sarei rimasto in Italia nonostante altre proposte ricevute dall’estero. Farò di tutto per far capire ai giocatori quanto valga indossare questa maglia, quella della Fiorentina. Sono davvero felice di essere tornato». E ancora: «Ho incontrato i Della Valle. La proprietà è delusa quanto i tifosi dell’ultima stagione. Li ho ringraziati per avermi voluto. Ho sempre sperato che accadesse questa cosa. Si chiude un cerchio: Firenze è stata l’esperienza da calciatore più emozionante della mia vita e ho voglia di provare le stesse sensazioni anche da allenatore. Mi auguro di poter rimanere a lungo».

BERNARDESCHI – Su Bernardeschi appetito da diversi top club italiani ed europei, Pioli non si sbilancia: «Parlerò con tutti coloro che possono rientrare nel nostro progetto, ma non devo convincere nessuno. Tutti coloro che vorranno rimanere qua, e saranno disposti a dare tutto per questa maglia saranno i benvenuti. Chi ha dei dubbi è bene lo dica subito. Noi vogliamo solo gente motivata e convinta». Obiettivi? Bel gioco, puntare sui giovani e magari alzare un trofeo: «E’ la nostra filosofia, vogliamo iniziare un nuovo ciclo e far divertire i nostri tifosi -spiega l’allenatore -. E’ quello che mi ha proposto la società, prenderemo giocatori giovani e se possibile italiani. Vogliamo una squadra che abbia la cultura del lavoro e creare una mentalità vincente. Hanno detto di me che sono un tecnico girovago e che non ha mai vinto: mi piacerebbe smentire questa cosa vincendo un trofeo e rimanendo a lungo».

PASSIONE – Fondamentale ritrovare entusiasmo: «La passione è una parola chiave, questa piazza è molto passionale. La gente vuole vedere passione da parte dei giocatori. Dobbiamo creare un clima di unione e condivisione con la città, soffrire e gioire tutti insieme. Ho incontrato, ripeto, i fratelli Della Valle negli scorsi giorni. Li ho visti motivati, anche loro sono rimasti male dalla scorsa stagione. Cercherò di riportare anche in loro il massimo dell’entusiasmo». L’Inter? «Ormai è alle spalle, ho dato il massimo. Adesso pensiamo al presente e al futuro». Bene Stefano: salutiamo Sarti e pensiamo al futuro. Onorando sempre la maglia viola.


Bennucci

Sandro Bennucci

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