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Firenze, calcio storico: Rossi a valanga sui Verdi (11 cacce e mezza a 4). Ma onore a tutti. Domani Azzurri-Bianchi

FIRENZE – Sono i Rossi i primi finalisti del torneo 2017. Vincono per ben 11 cacce e mezza a 4. Dopo aver sofferto nei primi venti minuti. Magnifico messere Luciano Artusi, grande protagonista del calcio in livrea per oltre mezzo secolo. Accanto a noi, fra gli spettatori comuni, un grande amico: Emiliano Viviano, portiere della Samp ma fiorentino e tifoso viola. Non era ospite di riguardo, forse non si è neanche sognato di chiedere una poltrona dietro agli assessori. Viviano, uno di noi. Domani, domenica 11 giugno, seconda semifinale fra Azzurri e Bianchi. Finale il 24 giugno, San Giovanni. Ma lasciatemi scrivere che la partita Rossi-Verdi ha offerto un grande spaccato di calcio storico. Dimostrando che si vince con il gioco, non solo con la potenza fisica. E’ questo il segreto del trionfo. Infatti, quando sembra che tu abbia la supremazia, anche fisica, ecco che vieni travolto da chi gioca e manovra. Mi spiego: i Verdi hanno avuto una gran partenza, riuscendo ad andare in vantaggio dopo appena quattro minuti grazie a un magico spunto di Niccolò Innocenti, partito palla in mano da metà piazza e arrivato a infilarla dentro. Caccia facilitata anche dal disorientamento dei Rossi, rimasti momentaneamente con un uomo in meno, colpito con un calcio dal brasiliano Edmilson Santos, che i fiorentini conoscono da tanti anni: faceva il ballerino al Maracanà, dove si esibiva con le fantastiche ragazze, sue connazionali, regine del samba. Santos, un Ercole esperto di a danza-lotta che si pratica in Brasile, mulina le gambe meglio delle mani. Un malcapitato rosso ne fa le spese. Ma è una sorpresa che dura pochi momenti.

Emiliano Viviano, portiere della Sampdoria e tifoso viola

SVOLTA – I Verdi non colgono l’attimo: lanciano due volte la palla oltre la rete e perdono così due mezze cacce. E la partita svolta clamorosamente. Per tre motivi: due calcianti verdi escono per infortunio e un terzo viene espulso. Si tratta proprio di Niccolò Innocenti, autore della prima caccia. In realtà i Verdi sembrano quattro in meno: perchè Santos, erculeo e imponente, vaga sulla sabbia, un po’ spaesato, non riesce a seguire il gioco dei compagni. I Rossi gli prendono le misure e cercano di arginarne la prestanza fisica colpendolo ripetutamente. Cade e si rialza premendosi la mano sulle costole. Cerca di rendersi utile, ma la sabbia di Santa Croce non è il palcoscenico del vecchio Maracanà. Qui non c’è la meravigliosa e avvolgente danza sotto i riflettori: qui i colpi sono veri. Fanno male. Santos è volenteroso, ma dovrà prendere lezioni dai rugbisti.

CECO – >I Rossi ingranano. Massimiliano Petragallo, detto il Ceco, fa partire la rimonta. Ross’ in vantaggio al 22′. Vengono fuori gli insegnamenti di un grande tecnico come Dimitri Rocchi, profondo conoscitore del gioco. Ma emergono anche le pazienti lezioni di un maestro dei giovani: Alessandro Franceschi detto il Ciara: che all’Isolotto, ormai da tanti anni, prepara i calcianti. Spesso li toglie dalla strada, li fa allenare, li addestra al sacrificio, alla lotta professionale: che non ha niente a che vedere, per esempio, con certe risse e del dopo discoteca. Il Ciara insegna e i ragazzi apprendono. Imparano a giocare., Poi raccolgono i consigli di un sapiente veterano: Andrea Bartolini, ai suoi tempi inventore di gioco e propositore di azioni che diventavano cacce.

I Rossi festeggiano dopo la partita

BUCCI – I Rossi di oggi, che si chiamano Petragallo, cioè il ceco, ma anche Picone, Gherdovich, Ferrara, eppoi tanti altri i cui nomi mi sfuggono (poi ci spiego perchè…) al 23′ vanno in vantaggio 3-1. Eppoi ancora avanti fino eppoi al 6-1 del 31′. I Verdi, in inferiorità numerica, cercano di reagire ma è tardi. Bucci segna la seconda caccia al 33′. I Rossi ripartono a rullo compressore: al 44′ il punteggio è di 10-2. Un minuto dopo terzo caccia verde. Ancora Bucci. Potrebbere arrivare la quarta, ma un altro tiro va fuori. Mezza caccia per i Rossi., I Verdi vogliono perdere con onore: Matteo Ottimi segna la sospirata quarta caccia. Ma siamo al 46′. Quasi al cinquantesimo i Rossi raggiungono quota undici cacce e mezza. A quattro. La partita finisce qui. Bella. Anche per merito dei Verdi: sconfitti ma mai domi, com’è nel vero spirito del Calcio storico. Aggiungo solo un’annotazione: ho avuto problemi a seguire gli autori delle cacce perchè, ancora una volta, il Comune ha confinato i giornalisti, tutti, in un angolo lontano dalla tribuna centrale, dove fino a qualche anno fa riuscivamo a stare, avendo a disposizione i presidenti dei colori ai quali chiedere indicazioni e nomi. Ora non si può. Chissà perchè. Naturalmente facciamo del nostro meglio lo stesso, nel rispetto di chi ci legge. Il Comune avrebbe il dovere di agevolarci, visto che lavoriamo al servizio della cittadinanza. Invece da alcuni anni ci rivolgiamo a sant’arrangiati. Cioè allo spirito d’iniziativa. Va bene anche così. Domani, domenica 11 giugno, si replica con la nuova straordinaria sfida fra Bianchi e Azzurri. Chi riuscirà a vincere affronterà i Rossi il 24 giugno, festa del patrono. Prima dei fochi.


Sandro Bennucci

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