Milano: almeno 18 appalti per l’informatica del Tribunale sarebbero viziati da illegittimità. La denuncia dell’Autorità anticorruzione

MILANO – Secondo Anac, l’autorità nazionale anti-corruzione, almeno 18 delle 72 procedure d’appalti per l’informatica del Tribunale di Milano, per 8 dei 16 milioni di euro di fondi Expo 2015 stanziati da un decreto legge del 2008, sono stati viziati fra il 2010 e il 2015 da violazioni del codice degli appalti, da illeciti affidamenti diretti senza bando, da artificiosi frazionamenti pianificati o da accorpamenti privi di senso, da immotivate convenzioni con enti esterni come la Camera di Commercio e da potenziali conflitti di interesse nei tavoli tecnici. Lo scrive oggi il Corriere della Sera.

L’esposto sui presunti illeciti, dovuto a un rapporto della Guardia di Finanza, è stato inviato dall’Anac alla Corte dei Conti, alla Procura generale della Cassazione e alla Procura della Repubblica di Milano. Il ‘Gruppo di lavoro per l’infrastrutturazione informatica degli uffici giudiziari di Milano in molti casi avrebbe deciso di non fare gare pubbliche – scrive ancora in sintesi il quotidiano milanese – e di affidare invece in via diretta gran parte delle commesse a società già mirate trovando poi cosmetiche giustificazioni tecniche.

Vedremo se la Procura meneghina, impegnata a tempo pieno nel colpire Berlusconi in ogni aspetto della sua attività e perfino della sua vita privata, troverà il tempo, tra un’inchiesta Ruby ter e altre olgettine bis, di procedere anche su questa delicata questione.

 

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