Firenze, assemblea di Confindustria, Salvadori: «Serve patto 4.0 cominciando da aeroporto e stadio»
FIRENZE – «Questa città ha bisogno di un Patto di scopo per una città metropolitana 4.0, cominciando da aeroporto e stadio», lo ha affermato Luigi Salvadori, presidente di Confindustria Firenze, nella sua relazione all’assemblea annuale, richiamando il Patto di scopo tra imprenditori, istituzioni metropolitane, associazioni, sindacati istituzioni finanziarie che Enzo Boccia ha proposto a livello nazionale.
TURISMO – Per Salvadori questo non deve essere un doppione del Piano Strategico, su cui peraltro «presenteremo a breve le nostre proposte operative, 45 progetti e 8 flagship projects, ma un atto che vuole invece individuare pochi, ma concreti obiettivi sui fattori, non su settori, e che coinvolga un board metropolitano fatto da istituzioni, categorie, sindacati, banche, università». Il presidente di Confindustria Firenze immagina tempi serrati per arrivare agli obiettivi, perché il Patto dovrebbe rinnovarsi ogni sei mesi, il tempo medio nel quale si muovono le smart cities globali. E ancora: «Firenze deve diventare 4.0, ma è zero punto zero un turismo ciabattone che ha ormai le caratteristiche di un’invasione che soffoca la città: una città forse da sogno per chi la visita, ma da incubo per chi ci vive e ci lavora. Uno dei nostri settori industriali più promettenti, quello turistico – ha spiegato – è sospeso fra le liberalizzazioni che hanno trasformato la città in un unico gigantesco B&B e le chiusure corporative di un servizio pubblico strategico come quello dei taxi. Chi ha atteso un taxi per meno di mezz’ora negli ultimi 15 giorni alzi la mano».
AEROPORTO – Secondo Salvadori, il numero chiuso non risolve, ma senza un governo dei flussi che alleggeriscano il quadrilatero romano, la nostra sorte è segnata: e sta fra Venezia e Carcassonne; fra una città morta e una città finta. Fra gli altri elementi zero punto zero elencati da Salvadori, il mancato potenziamento dell’aeroporto, e la sentenza della Cassazione che ha bloccato le trasformazioni urbanistiche. Sul potenziamento dell’aeroporto è giunto il momento di dire basta: va trovata una soluzione che metta insieme le esigenze del territorio con quelle dello sviluppo dell’intera regione. «Prendiamo atto – ha proseguito – che il carico infrastrutturale su Sesto è davvero rilevante. E comprendiamo le preoccupazioni. E’ giusto farsene carico, anche attraverso rilevanti compensazioni ambientali che saranno gli amministratori locali ad indicare. Ma poi partiamo. L’aeroporto, anche nel primo trimestre di quest’anno, ha registrato un nuovo record di traffico, +7,5% rispetto allo stesso periodo del 2016, oltre 30mila passeggeri in più, nonostante una pista che già nel 1950 era stata giudicata inadeguata».
BOCCIA – Vincenzo Boccia, presidente nazionale di Confindustria, ha affermato: «Dobbiamo recuperare lo spirito di unità del dopoguerra. E lo dobbiamo fare per dare certezza al futuro dell’Italia. Da Firenze deve ripartire il nuovo Rinascimento italiano ed europeo. Abbiamo tutte le potenzialità per farlo. Abbiamo puntato sulla crescita – ha detto – e i risultati ci sono e si vedono. I risultati si devono alle riforme e agli strumenti messi in campo dal governo. Noi siamo l’effetto, non la causa. E il successo delle politiche del governo è il successo dell’Italia e degli italiani. Noi vogliamo – ha concluso Boccia – che la crescita continui ad essere la precondizione per combattere le diseguaglianze. Vogliamo dare valore al lavoro e non alle rendite».