Domenico Diele: i miracoli dei cavilli legali, all’attore concessi i domiciliari
ROMA – Le storture della nostra legislazione e l’applicazione che ne dà la magistratura hanno avuto oggi conferma con l’immediata scarcerazione dell’attore Domenico Diele, arrestato dalla polizia con l’accusa di omicidio stradale aggravato dopo aver investito e ucciso la 48enne Ilaria Dilillo, mentre guidava sotto l’effetto di droghe e senza patente, che gli era già stata sospesa in passato proprio per questo motivo. L’attore è già uscito dal carcere.
Gli sono stati concessi gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, lo ha deciso il gip di Salerno al termine dell’udienza di convalida dell’arresto di Diele. L’udienza si è svolta nel carcere salernitano di Fuorni. Diele sconterà i domiciliari a Roma, confortevolmente a casa sua, in attesa che i suoi avvocati, le scappatoie infinite della nostra legislazione e i magistrati gli assicurino di sfuggire al massimo della pena.
Era purtroppo stato buon profeta Nicola Dilillo, appuntato dei carabinieri in congedo, padre di Ilaria; da buon ex carabiniere conosceva i suoi polli (leggi e applicazione delle leggi). Recentemente era morta la moglie dell’uomo, rimasto ora solo. «Questi 16 anni di carcere di cui si parla – aggiunge disilluso – sono solo nell’immaginario. Ci sono sempre i cavilli e le attenuanti». Detto fatto, ma forse anche Dilillo non credeva che tutto avvenisse così in un lampo, con immediatezza.
Siamo proprio il paese dei campanelli, altro che la culla del diritto. In molte intercettazioni alcuni stranieri spiegano le ragioni perché vengono a delinquere in Italia, dove non rischiano quasi niente, a differenza che nei loro paesi. Sicuramente l’episodio odierno conferma la validità delle loro convinzioni.
