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Elezioni comunali, ballottaggi: schiaffo a Renzi, netto successo del centrodestra, Pd in affanno, grillini al palo. La sinistra perde a Genova, La Spezia, Verona, Catanzaro, Parma

Salvini Grillo Renzi Berlusconi

ROMA – Chiuse alle 23 le urne in 111 comuni, fra cui 22 capoluoghi di provincia, chiamati a eleggere il sindaco, in Toscana la sinistra conserva, di poco, solo Lucca, ma perde a Pistoia e Carrara.

A livello nazionale gli occhi erano puntati sulle città il cui risultato poteva dare una indicazione politica forte per le future prospettive ed alleanze, e in tal caso netto il successo del centrodestra unito nei ballottaggi. Dalle urne esce rinvigorita quell’alleanza Fi-Lega Nord-Fdi che, a livello nazionale, da tempo appare fragile e conquista 14 fra i comuni principali.

Il Pd in affanno assiste alla storica caduta di Genova, da sempre amministrata da sindaci «rossi», e vede invertito il risultato ottenuto nel 2012 nelle maggior parte delle città: gliene restano tre: Taranto, Padova e Lucca. Confermato l’arretramento del Movimento 5 Stelle che dopo essere rimasto escluso dal secondo turno in tutti i grandi comuni, perde ad Asti, l’unico capoluogo di provincia in cui aveva conquistato (fra i ricorsi) il ballottaggio. Si consola con Carrara.

PARMA – Federico Pizzarotti, primo cittadino uscente, arrivato in Municipio con il Movimento 5 Stelle cinque anni fa, si conferma sindaco con il 57,87%, contro il 42,13% del centrosinistra, con Paolo Scarpa.

GENOVA – Centrodestra trionfa a Genova, tradizionale feudo rosso, con Marco Bucci che segna il 55,24% su Gianni Crivello 44,76%)

LA SPEZIA – Passa al centrodestra con Pierluigi Peracchini col 59,98%, che prevale su Paolo Manfredini col 40,02.

VERONA – Federico Sboarina centrodestra è sindaco col 58,11%, mentree Patrizia Bisinella (Lista civica) si ferma al 41,89% dei voti.

PADOVA – Prevale il centrosinistra con Sergio Giordani, 51,84%, sull’ex sindaco Massimo Bitonci, Lega Nord, col 48,16.

L’AQUILA – A L’Aquila prevale il centrodestra con Pierluigi Biondi, che ottiene il 53,52%, su Americo Di Benedetto del centrosinistra col 46,48%

TARANTO – A Taranto Rinaldo Melucci (Pd) diventa sindaco col 50,91% su Stefania Baldassarri, lista civica di centrodestra 49,09.

CATANZARO – A Catanzaro centrodestra vince con Sergio Abramo 64,39% delle preferenze, mentre il centrosinistra con Vincenzo Antonio Ciconte si ferma al 35,61%.

TRAPANI – Caso singolare nella città siciliana dove il numero esiguo di cittadini andati a votare porterà un commissario nella città nominato dalla Regione, visto che l’unico candidato rimasto in sella, Piero Savona del centrosinistra, dopo l’esclusione del candidato Girolamo Fazio del centrodestra, indagato, per vincere sarebbe dovuto andare oltre il 25% dei consensi con una affluenza di oltre il 50%.

I COMMENTI – «Siamo di fronte ad una tranquilla vittoria del centrodestra», ha detto il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, a Porta a Porta. Secondo l’esponente del centrodestra i ballottaggi «sono un’altra storia» rispetto al primo turno. «L’onda del centrodestra è uniforme da nord a sud».

«Il centrodestra se ha delle idee chiare vince», commenta il leader della Lega Matteo Salvini. «Dopo un dato politico come questo» delle amministrative «in un Paese normale ci sarebbe il voto», aggiunge Salvini.

«I risultati delle amministrative 2017 sono a macchia di leopardo – scrive Matteo Renzi in un post su Facebook -. Come accade quasi sempre per le amministrative. Nel numero totale di sindaci vinti siamo avanti noi del Pd, ma poteva andare meglio: il risultato complessivo non è granché». Nessun cenno del rottamatore al suo tracollo nelle principali città, in particolare al risultato storico di Genova che sarà governata per la prima volta nel dopoguerra dal centrodestra. Un bel record per un segretario di partito, non c’è che dire! I risultati dimostrano che, quando come per le amministrative sono possibili valide alternative, la gente dimostra di averne le tasche piene di Renzi, delle sue ministre, delle vicende della sua famiglia, e conferma la disaffezione data dall’altissimo numero delle astensioni, salite al 54%. E attende adesso una valida alternativa anche a livello nazionale.

Per ora comunque Gentiloni dovrebbe proseguire tranquillo per la sua strada, non sono certo questi i risultati che possono incitare Renzi a brigare nuovamente per le elezioni anticipate.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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