Terzo settore: un nuovo codice di riforma delle regole approvato dal Consiglio dei ministri

ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato tre decreti legislativi di attuazione della legge delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale.
Tra le novità principali figura il nuovo Codice che riordina tutta la normativa al fine di sostenere l’autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono, anche in forma associata, a perseguire il bene comune, ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona e valorizzando il potenziale di crescita e di occupazione lavorativa, in attuazione dei principi costituzionali.
In questa prospettiva, le amministrazioni pubbliche saranno chiamate a promuovere la cultura del volontariato, in particolare tra i giovani. Nell’opera di razionalizzazione vengono anzitutto definiti gli enti del Terzo settore, individuati nelle organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, enti filantropici, imprese sociali, incluse le cooperative sociali, reti associative, società di mutuo soccorso, associazioni, riconosciute o non, fondazione ed altri enti di carattere provato diversi dalle società costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale in forma volontaria e di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi, di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi.
Con riferimento alle misure di promozione e sostegno del Terzo settore, il Codice prevede, tra l’altro:
– la revisione della definizione di enti non commerciali ai fini fiscali e l’introduzione di un nuovo e articolato regime
tributario di vantaggio;
– l’istituzione del social bonus, ossia un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro;
– una serie di agevolazioni in materia di imposte indirette (successioni e donazioni, registro, ipotecaria e catastale);
– la ridefinizione della disciplina delle detrazioni e deduzioni per le erogazioni liberali in denaro o in natura a favore degli enti;
– specifiche disposizioni in ordine al regime fiscale delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale;
– la nuova disciplina in materia di finanza sociale concernente i “titoli di solidarietà”, finalizzata a favorire il finanziamento ed il sostegno delle attività di interesse generale svolte dagli enti del Terzo settore non commerciali iscritti nell”apposito registro;
– un regime fiscale agevolato per le attività di social lending svolta dai gestori dei portali on line;
– misure per favorire l’assegnazione in favore degli enti di immobili pubblici inutilizzati per fini istituzionali;
– la disciplina dello specifico Fondo istituito per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale promossi dagli enti del Terzo settore.
Il Codice prevede, infine, la disciplina delle attività di monitoraggio, di vigilanza e di controllo, anche di natura fiscale, nonché quella di carattere sanzionatorio,
