Estremismo islamico: espulsi marocchino e tunisino residenti in Piemonte, con precedenti penali

ROMA – Un tunisino radicalizzato e un marocchino considerato appartenente ad una rete impegnata a far entrare in Europa soggetti vicini all’Is provenienti dalla Libia, sono stati espulsi per motivi di sicurezza dello Stato con un provvedimento firmato dal ministro dell”Interno Marco Minniti. Con i due estremisti accompagnati in Tunisia e Marocco, sale a 57 il numero di soggetti espulsi dall’inizio dell”anno, 189 dal gennaio 2015.
Il tunisino, 53 anni, abitava con regolare permesso di soggiorno a Novara ed è stato segnalato dagli 007 come soggetto che aveva intrapreso un processo di radicalizzazione. Negli ambienti che frequentava, dove era noto come persona aggressiva e facilmente irritabile, aveva manifestato insofferenza sia verso l’Italia sia verso l’Occidente. Le indagini della Digos hanno consentito di accertare che il tunisino, che aveva precedenti penali è risultato essere stato in contatto con due estremisti islamici, uno già espulso con nel 2015 per motivi di sicurezza, e l’altro morto nel 2011 in un conflitto a fuoco con le forze di sicurezza tunisine. Il 53enne è stato accompagnato in Tunisia con un volo da Malpensa.
Ha 50 anni invece il marocchino che è stato rimpatriato. Il nome dell’uomo, anche lui con precedenti penali, era emerso nel corso delle indagini degli 007 nei confronti di un libico (presunto estremista sospettato di aver introdotto esplosivi in Gran Bretagna per la realizzazione di attentati): era il suo principale referente a Torino. Il marocchino, inoltre, era stato segnalato come terminale in Italia di una rete criminale dedita a favorire l’ingresso di soggetti vicini all’Is provenienti dalla Libia. Entrato in Italia nel 2007 con un visto per lavoro subordinato ma irreperibile dal 2011, è stato rintracciato a Torino lo scorso 15 giugno e trasferito al Cie, dal quale è poi stato espulso con un volo verso il Marocco.
