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Emergenza migranti: l’Estonia, presidente di turno del Consiglio Ue, risponde picche all’Italia, per ora nessun aiuto

TALLIN – Emergenza immigrazione, in Italia continuano sempre massicci gli sbarchi, con le previsioni per i prossimi giorni, complice il bel tempo dell’estate e l’aiuto sempre più consistente soprattutto da navi delle Ong internazionali. Si annotano numeri drammatici, tali da far temere il collasso. Venerdì 30 giugno, a Brindisi da un cacciatorpediniere della Marina britannica sono sbarcati 402 migranti, mentre altri 60 sarebbero dispersi nel Canale di Sicilia. La Commissione europea continua a esprime la massima comprensione per la richiesta italiana di aiuto, alle prese peraltro con il sempre più consistente aggravio economico di spese tra il crescente disappunto dei cittadini. Ma non si tratterà certo di tempi brevi. Soltanto belle parole. Vedremo gli esiti del vertice parigino, ma c’è poco da sperare, anche da lì non uscirà molto di concreto. Allora bisognerà pensare seriamente al blocco dei porti.

In previsione della presidenza estone del Consiglio europeo, che è iniziata il primo luglio, il nostro Premier Paolo Gentiloni si aspettava qualcha passo in avanti che desse almeno impulso allo sblocco di una situazione che si è fatta davvero insostenibile e che rischia di trasformarsi in breve in una pericolosa polveriera. Invece il Ministro estone Andreas Anvelt ha messo le mani avanti annunciando chiaramente che nella riunione all’Italia non daremo nessuna risposta. Ascolteremo dall’Italia quali sono stati i cambiamenti quest’ultima settimana per capire come affrontare la questione della protezione delle frontiere, dei porti e le relazioni con la Libia. L’Estonia intende invece dare come impulso prioritario un primo segnale sulla protezione delle frontiere, la riduzione al massimo dell’immigrazione illegale e i rimpatri, poi sarà più facile procedere sul resto, spiega il suo Ministro dell’Interno. Poco dopo, evidentemente di fronte a disappunto e perplessità non solo italiane, il Governo di Tallin, senza fare però una vera e propria marcia indietro, ha diffuso una nota in cui prende molto seriamente le preoccupazioni dell’Italia e sebbene nessuna decisione ufficiale possa essere presa in una riunione informale, deve essere trovata rapidamente una soluzione per ridurre il flusso proveniente dalla Libia e alleviare il peso sugli stati membri alla frontiera, in particolare l’Italia.

Quindi, per ora, niente di fatto.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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