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Siena: convalidato arresto dell’ivoriano che ha accoltellato l’autista

SIENA – Convalida dell’arresto per tentato omicidio e custodia cautelare nel reparto di salute mentale dell’ospedale di Siena. E’ quanto disposto dal gip di Siena Roberta Malavasi a seguito dell’udienza di convalida per il 19enne ivoriano che sabato scorso ha accoltellato l’autista di un autobus a Santa Colomba, nel comune di Monteriggioni, venendo poi arrestato dai carabinieri che, per bloccarlo, hanno sparato colpendolo a una gamba. Il giudice ha anche accolto la richiesta di una perizia psichiatrica per il 19enne, che, riferisce il suo legale, in passato era già stato ricoverato nel reparto di salute mentale a Siena. Riguardo al ferimento del ragazzo, dagli accertamenti degli inquirenti, risulterebbe intanto che è stato raggiunto alla gamba da due colpi di arma da fuoco, non uno come emerso finora, degli otto esplosi da uno dei due militari intervenuti, e dopo che il 19enne aveva dato in escandescenza con i carabinieri.

Ad avanzare la richiesta di trasferimento dal carcere di Santo Spirito all”ospedale era stato il legale del 19enne, avvocato Manfredi Biotti, il quale riferisce che oggi, nel corso dell’interrogatorio per la convalida, il suo assistito non ha saputo ricostruire l’accaduto perché sembra aver rimosso l’episodio. Il legale ha prodotto poi nuova documentazione in cui ricostruisce la storia del giovane dal suo arrivo in Italia (3 anni fa) ad oggi. In particolare, emerge una situazione clinica psicopatologica grave, sostiene Biotti. Nel dettaglio il 19enne, al quale era stato revocato a gennaio di quest’anno lo status di rifugiato, nel dicembre 2016 era stato ricoverato nel reparto di salute mentale dell”ospedale di Siena dal quale era uscito con diagnosi di disturbo delirante. Successivamente l’ivoriano era stato ospite di una cooperativa e allontanato per atteggiamenti violenti nei confronti degli altri ospiti della struttura. In quell’occasione, sempre da quanto risulta dalla documentazione prodotta dal legale, i vertici della cooperativa avevano inviato una lettera alla prefettura di Siena per richiedere il rimpatrio assistito del giovane. «Anche nell’interrogatorio di oggi il mio assistito ha detto solo di voler tornare in Costa d’Avorio» ha detto l’avvocato Biotti.

Così vanno le cose in Italia: invece di espellere subito il migrante disturbato psichicamente e perciò violento lo curiamo a nostre spese e non va neppure in carcere, ma in un qualificato ospedale, oggetto di cure premurose. Mentre sembra che la solerte magistratura, a quanto riferiscono fonti stampa, abbia messo sotto inchiesta i Carabinieri che meritoriamente hanno bloccato, seppur costretti a sparargli a una gamba, l’immigrato violento. Siamo proprio il paese di Pulcinella.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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