Fiorentina contro Var, Antognoni: «Tagliavento non ci ha rispettato. Il rigore c’era»

FIRENZE – La Fiorentina non ci sta. E scende in campo contro il Var (Video assistant referee), ossia questa strana moviola che sembra lasciare le cose esattamente come stavano, con il suo personaggio più autorevole e credibile: Giancarlo Antognoni. Il quale afferma: «L’arbitro Tagliavento, ieri sera, non ha rispettato una squadra, la Fiorentina, che era andata a giocarsela a Milano. Il fatto che sul contatto subito da Simeone in area l’arbitro non sia andato a verificare sul monitor, secondo quanto prevede il Var, ha dato fastidio a tutti».
Il Var sembra la rivoluzione di Tomasi di Lampedusa (leggi «Il Gattopardo») dove tutto cambia … per lasciare esattamente le cose come prima. La partita di San Siro, che i viola hanno perso con un rotondo 3-0, ha lasciato molti dubbi sulle decisioni arbitrali. Antononi, infatti, aggiunge: «Tagliavento, sul penalty assegnato all’Inter, è andato a vedere sul monitor, cosa che non ha fatto nei nostri riguardi – ha continuato Antognoni – Un atteggiamento che non ci è piaciuto». E lo stesso Simeone, durante la presentazione oggi allo stadio, ha ribadito: «Per me era rigore, ho sentito il contatto da parte dell’avversario, mi ha preso il piede d’appoggio, non volevo cadere ma per questo sono caduto. Dispiace, vero che a decidere sono sempre gli arbitri, però, ripeto, per me era rigore».
Lasciateci aggiungere che Firenze Post, nell’articolo sulla partita, pubblicato pochi minuti dopo la fine del match, aveva detto chiaramente che il rigore su Simeone era netto. Senza bisogno di strumenti supertecnologici o di super esperti ben compensati (e con tanto di rimborso spese) per fare le valutazioni. Il Var, che tanti colleghi giornalisti hanno già eletto a oracolo, almeno da questa prima esperienza si rivela fallibile. Gli arbitri continuano a sbagliare come prima. Con l’aggiunta del paravento tecnologico. Quanto alla Fiorentina, è ovvio che deve cambiare ancora molto. E magari spendere presto i 50 milioni che si trova in cassa dopo le cessioni eccellenti.
