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Capanno di caccia

Caccia in Toscana: contrordine, sì alla preapertura (2 e 3 settembre). E domenica 17 via alla stagione venatoria

Capanno di caccia
Capanno di caccia

FIRENZE – «Non si può dichiarare lo stato di calamità per la siccità e
poi non tener di conto anche delle sofferenze degli animali», chiosa il
presidente della Toscana Enrico Rossi. Che nonostante questa frase, e la presa di posizione dei giorni scorsi, autorizza la preapertura della stagione
venatoria, che si svolgerà, come da programma, sabato 2 e domenica 3
settembre. Con queste specificazioni:  sabato 2 settembre si sparerà a tortora, colombaccio, cornacchie, gazze e ghiandaie e storni. Domenica 3 settembre, invece, caccia consentita  ai corvidi e agli storni: caccia vietata, in questo caso, a tortora e colombacci. Non si potranno cacciare germani reali, alzavola e marzaiola, ovvero gli uccelli acquatici di cui normalmente era consentita la caccia nella preapertura. Vietato anche il merlo. Inoltre c’è la limitazione di orario: si potrà sparare, sabato 2 e domenica 3, solo fino alle 14. Altro contrordine: non ci saranno rinvii per la stagione venatoria, che si aprirà regolarmente il 17 settembre (fino al 31 gennaio 2018). I provvedimenti, decisi dalla giunta regionale, stanno già sollevando le proteste degli animalisti. I quali – anche sostenuti dal parere dell’Ispra, istituto per la fauna selvatica, non solo non volevano la preapertura, ma chiedevano anche un lungo rinvio della stagione venatoria.

ACQUATICI – La caccia al germano, all’alzavola e alla marzaiola – tutti uccelli
acquatici – è stata sospesa a causa della siccità dell’estate. Era già successo nel 2003 e nel 2012, altri due anni particolarmente siccitosi (anzi, il 2003 forse fu anche peggio) e il provvedimento ha due ragioni: quella di aiutare la conservazione della specie a fronte dei pochi bacini e specchi di acqua allagati dove quest’anno gli animali saranno costretti a concentrarsi, ma anche una razionalizzazione dell’uso dell’acqua, visto che la caccia era consentita anche in invasi allagati artificialmente e quindi si sarebbe dovuta utilizzare in grandi quantità per riempirli.

TORTORA – Nello specifico, il 2 settembre si potrà sparare alla tortora africana e al colombaccio. A questi la Regione ha aggiunto, questo come gli anni passati,
cornacchie, gazze e ghiandaie, ovvero quei corvidi dannosi per le covate,
con popolazioni in eccesso e per cui, anche a caccia chiusa, spesso vengono
organizzate battute ad hoc per contenerle lo sviluppo. Per motivi simili
sarà consentita, in deroga, la caccia agli storni, che provocano danni
alle coltivazioni di uva ed olivi. Domenica 3 si potrà sparare invece solo
ai corvidi e agli storni, ovvero le specie nocive: caccia vietata in
questo caso a tortora e colombacci.

STAGIONE – La stagione venatoria vera e propria inizierà come annunciato il 17 settembre e si concluderà il 31 gennaio: limitatamente ad alcune specie
partirà ad ottobre o novembre oppure si concluderà anticipatamente, come
è già accaduto negli anni passati. La giunta ha approvato anche una delibera che riguarda il prelievo selettivo della specie muflone nei comprensori delle province di Livorno e Lucca.

TASSE – I cacciatori toscani sono circa 75 mila. La Toscana rimane comunque la regione in Italia con il più alto numero di cacciatori. Nel 1995, pur già in calo,
erano quasi 150 mila le doppiette in Toscana: in 22 anni si sono di fatto quindi dimezzati. Chi spara deve pagare una doppia tassa di concessione e poi un corrispettivo per gli ambiti di caccia a cui si iscrive, nella regione o fuori regione. La tassa regionale ammonta a 23 euro l’anno, mentre quella incamerata
dallo Stato vale 173 euro.

 

 

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Gilda Giusti

Redazione Firenze Post

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