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Migranti, controlli alla frontiera: l’Ue studia la riforma dell’Accordo di Schengen

Commissione Ue
commissione ue

BRUXELLES – La Commissione Europea sta lavorando ad una proposta di riforma del Codice delle frontiere di Schengen. Lo ha detto il commissario europeo alle Migrazioni e agli Affari Interni Dimitris Avramopoulos, oggi a Bruxelles, in vista della scadenza di novembre, quando termineranno i controlli straordinari di frontiera effettuati, in alcuni tratti dei confini interni dell’area Schengen, da Austria (non al Brennero, ma al confine con Ungheria e Slovenia), Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia, che furono concessi a causa della porosità dei confini esterni durante la crisi migratoria.

«Sì – ha risposto Avramopoulos sul punto – stiamo lavorando, ma non siamo nella posizione di annunciare quello che stiamo per proporre. Schengen è una delle grandi conquiste, la più tangibile, dell’integrazione europea e la dobbiamo difendere. Ci sono alcuni Paesi che hanno avanzato ragioni giustificate per chiedere un’estensione dei controlli alle frontiere interne, ma il periodo sta arrivando alla fine e prolungarlo non sarebbe legalmente giustificato».

Fonti Ue spiegano che, una volta scaduto il periodo massimo concesso per i controlli straordinari in vigore, nulla vieta agli Stati in questione di presentare una nuova richiesta, basata su altre motivazioni, per effettuare controlli straordinari alle frontiere interne. Inoltre, ricordano, il Codice delle frontiere di Schengen permette di effettuare controlli proporzionati nelle zone di confine, quindi non alla frontiera ma nelle zone circostanti, controlli che possono essere altrettanto efficaci di quelli al confine. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha già chiesto alla fine di agosto un’estensione dei controlli straordinari alle frontiere oltre la scadenza di novembre.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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