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Firenze stupro studentesse americane: la vicesindaca Giachi incontrerà il console Usa

FIRENZE – Mentre le indagini vanno avanti, la vicesindaca Giachi si prepara a reagire al colpo d’immagine che Firenze ha indubbiamente subito nei rapporti con i tanti studenti americani. Dice Giachi: «Ho già parlato con il console Usa a Firenze Benjamin Wolhauer e abbiamo in programma un incontro all’inizio della prossima settimana. Sarà l’occasione per mettere a punto una serie di iniziative che vedranno il coinvolgimento anche delle scuole americane a Firenze. Ho inoltre chiesto al console Wolhauer di trasmettere alle famiglie delle due giovani la nostra vicinanza per l’accaduto e la disponibilità, se lo vorranno, a un incontro. Si tratta di un episodio indubbiamente molto grave che però non può e non deve incidere negativamente sul rapporto di collaborazione che da sempre abbiamo con le istituzioni scolastiche e universitarie americane presenti nella nostra città. Per questo ho già preso contatti con i rappresentanti delle Università statunitensi aderenti all’Aacupi e contatterò i direttori delle altre scuole per un incontro, sempre la prossima settimane, per fare il punto sulla situazione attuale e per mettere a punto le strategie per il futuro. Non vogliamo che questo grave episodio rovini la tradizione di Firenze come città accogliente nei confronti degli studenti stranieri e come luogo ideale per un’esperienza di studio».

Tutto è finora legato solo alle dichiarazioni delle vittime, ai filmati delle telecamere, agli esami medici, ai reperti biologici che sono stati trovati nel palazzo, ma manca ancora il collegamento certo con i due presunti responsabili. Che ancora neppure hanno detto una parola a loro difesa, visto che la procura ha acquisito finora tutti gli elementi derivanti dalla denuncia delle ragazze.

Sono legati agli accertamenti sulle tracce biologiche trovate nel palazzo di Firenze gli sviluppi dell’inchiesta condotta dalla procura per accertare le responsabilità dell’accaduto. Gli esami si svolgono in queste ore sul materiale trovato nell’androne nel palazzo del centro storico dove vivono le due giovani, su alcuni oggetti sequestrati nell’appartamento e sugli abiti delle due studentesse. Al momento i due militari indagati non hanno ancora ricevuto nessuna informazione di garanzia, passaggio essenziale per poter nominare periti di fiducia nel caso vi sia necessità di compiere atti per i quali è prevista un’attività d’inchiesta come il confronto del Dna.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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