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Migranti: Juncker, l’Italia ha salvato l’onore dell’Europa

BRUXELLES – Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, offre un tributo solenne a Roma nel suo discorso sullo Stato dell’Unione al Parlamento di Strasburgo e preannuncia un piano per un ponte umanitario tra l’Africa e l’Europa Il prossimo 27 settembre la Commissione presenterà una raccomandazione per reinsediare dalla Libia in Europa 40mila migranti bisognosi di protezione. L’Alto commissariato delle Nazioni unite parla di mezzo milione di migranti bloccati nei centri di detenzione govemativi.

L’Italia ha salvato l’onore dell’Europa nel Mediterraneo. Lo ha affermato il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione di fronte alla Plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. Juncker ha indicato proprio la gestione della migrazione tra le priorità Ue, preannunciando inoltre un piano per un ponte umanitario tra l’Africa e l’Europa. «Non posso parlare di migrazione senza pagare un forte tributo all’Italia – ha detto – per la sua infaticabile e nobile azione.

Quest’estate la Commissione ha lavorato strettamente con il premier Paolo Gentiloni e il suo governo per migliorare la situazione, in particolare con l’addestramento della guarda costiera libica. Continueremo a offrire un forte sostegno operativo e finanziario all’Italia. Perché l’Italia sta salvando l’onore dell’Europa nel Mediterraneo».

Parlando di Libia, non poteva mancare un riferimento alle terribili condizioni dei migranti in quel paese, «la Commissione – ha assicurato Juncker – lavorerà di concerto con l’Onu per porre fine a questa scandalosa situazione». Un punto pero per il presidente è chiaro: anche se sta migliorando i controlli alle sue frontiere esterne e ha ridotto i flussi migratori, «l’Europa non è una fortezza e non lo diventerà. L’Europa è e deve restare il continente della solidarietà dove possono trovare rifugio quanti fuggono dalla persecuzione». L’occhio è rivolto soprattutto all’Africa. Juncker ha parlato di «vie legali alla migrazione», perché «la migrazione irregolare finirà solo sevi sono reali alterative ai viaggi pericolosi».

Il riferimento è anzitutto al 27 settembre, quando la Commissione presenterà una raccomandazione per reinsediare dalla Libia e dai paesi limitrofi in Europa 40.000 migranti bisognosi di protezione, un’idea lanciata dall’Alto commissario Onu peri rifugiati Filippo Grandi. Un corridoio umanitario sul modello del programma di reinsediamento di 22.000 profughi siriani in Europa da Turchia, Giordania e Libano, lanciato dall’Ue nel 2015 (17.179 già trasferiti). C’è però anche la migrazione economica, che per Juncker è «una necessità per l’Europa e la sua popolazione che invecchia».

La Commissione già da tempo ha proposto la «Blue Card», un sistema per attirare in Europa migranti qualificati, a dire il vero non ideale per l’Africa. «Una goccia nel mare» commentava ieri un diplomatico europeo. Un fronte, insomma, su cui c’è ancora molto da fare. Cruciale per l’Ue è soprattutto l’Africa Trust Fund creato nel novembre 2015 per rilanciare l’economia e gli investimenti nel continente africano. Solo che, mentre la Commissione ha stanziato 2,7 miliardi di euro, gli stati membri hanno promesso appena 227,7 milioni (la fetta più grossa, 102 milioni, dall’Italia, seguita dalla Germania con 51 milioni, il resto spiccioli). «Il Fondo — ha avvertito Juncker— sta arrivando alla fine»


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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