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Pensione anticipata: requisiti, tagli e premi negli altri paesi dell’Unione europea

ROMA – Mentre in Italia la Riforma Pensioni Fornero ha introdotto il graduale inasprimento dei requisiti anagrafici per andare in pensione, con lo scopo di garantire la sostenibilità dei conti pubblici sulla base di un adeguamento alle speranze di vita, e mentre si cercano soluzioni percorribili per concedere quanto meno ai lavoratori delle formule di pensione anticipata non troppo penalizzanti (flessibilità in uscita), è interessante offrire una panoramica sui modelli previdenziali adottati in altri Paesi UE, dove ad esempio è possibile andare in pensione prima senza decurtazioni o dove per chi resta è previsto un bonus.

Pensione anticipata
Attualmente, tra gli Stati dell’Unione Europea sono 23 i Paesi che consentono l’anticipo della pensione e tra questi figura anche in Italia. Va tuttavia sottolineato che, come avvenuto nel Belpaese negli ultimi anni, anche altrove si è attuata una stretta sui requisiti anagrafici e sul periodo contributivo richiesto per il pensionamento anticipato. In Austria, Belgio, Grecia, Spagna e Croazia, ad esempio, è stata innalzata l’età minima per poter usufruire dell’anticipo pensionistico. Nei 14 Paesi nei quali è presente una certa flessibilità in uscita dal mondo del lavoro, questa viene pagata dai lavoratori con una penalizzazione dell’assegno. Tra questi Stati ve ne sono 12 nei quali è previsto contemporaneamente un bonus per restare al lavoro più a lungo.

Requisiti anagrafici
Belgio, richiesti 61 anni (uomini e donne) dopo 39 di attività professionale (60 anni se si hanno 40 di attività professionale);
Austria, richiesti 62 anni per uomini e donne, con almeno 40 di assicurazione, non meno di 60 anni per i lavori usuranti a condizione di aver lavorato almeno 10 anni durante gli ultimi 20 e di avere un totale di 45 anni di assicurazione; ulteriori opzioni per persone con carriera assicurativa estremamente lunga o condizioni di lavoro gravose;
Slovenia, pensione anticipata a 60 anni di età con 40 di assicurazione, ma sono state introdotte gradualmente condizioni più severe, con un periodo transitorio che scade nel 2018.

Tagli e premi
In Francia chi sceglie la pensione anticipata ha una penalità media del 5%, ma chi resta più a lungo ha un premio della stessa percentuale. I precoci (primo lavoro a 16 anni) possono chiedere la pensione anticipata per “lunga carriera”, ma con requisiti assai rigidi. Per lavori usuranti è possibile l’anticipo a 60 anni. I fattori usuranti sono dieci, ciascuno con un punteggio prestabilito. A seconda del livello il lavoratore può scegliere tra corsi di formazione, riduzione dell’orario e uscita anticipata. I portatori di handicap possono lasciare il lavoro dai 55 anni in presenza di determinati requisiti.
In Germania è possibile andare in pensione anticipata senza decurtazioni con 45 anni di contributi, ma l’età pensionabile salirà a 67 anni entro il 2027. Qui chi ha maturato 35 anni di contributi può lasciare il lavoro a 63 anni, con assegno ridotto del 3,6% all’anno. Le donne nate prima del 1952 hanno potuto lasciare il lavoro a 60 anni, se con 15 di contributi. I disoccupati possono contare su un pensionamento anticipato a 63 anni, a determinate condizioni. Chi rimane più a lungo nel mondo del lavoro ha un incentivo pari al 6%.
in Spagna si può andare in pensione a 63 anni purché si abbiano almeno 35 anni di contributi. L’età pensionabile salirà a 67 anni entro il 2027 e l’età minima per l’anticipo salirà a 65. Per chi resta il premio va dal 2% al 4%.
Niente prepensionamento

In alcuni Paesi non è possibile lasciare il lavoro in anticipo rispetto ai requisiti richiesti dal sistema previdenziale vigente. In particolare, non esiste la pensione anticipata in molti paesi del Nord europa, Irlanda,Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, Olanda.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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