Minniti, sgomberi: vanno fatti subito, essenziale censimento edifici vuoti. Sembra un invito alle requisizioni
ROMA – «In caso di nuove occupazioni occorre intervenire tempestivamente per evitare che si consolidino». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, parlando, in audizione alla Commissione sul degrado urbano e periferie, in merito alla recente direttiva sugli sgombri. La direttiva, ha sottolineato Minniti «cerca di tenere insieme il principio di legalità e quello di umanità: i luoghi pubblici non possono essere occupati, ma bisogna trovare una soluzione alternativa per i soggetti più fragili». Sarà fatto in tempi rapidi un censimento con i comuni sugli edifici vuoti, «non perché si vogliano fare espropri o requisizioni, ma per avere un quadro chiaro della situazione. Ci sarà anche – ha aggiunto – un monitoraggio permanente delle nuove occupazioni che vanno risolte in tempi rapidi».
Excusatio non petita, accusatio manifesta. Il ministro dell’interno conferma dunque lo spirito (e la lettera) della direttiva a suo tempo inviata dal suo capo di gabinetto Morcone, che ha sollevato furiose proteste da parte delle associazioni dei proprietari di case. Che interpretavano, a questo punto giustamente, visto che sostanzialmente la conferma viene del ministro, che le direttive impartite e comuni e operatori della sicurezza andavano proprio nel senso di privilegiare la sistemazione di chi compie illegalità manifeste, appoggiato da centri sociali e movimenti per la casa. Espropriando di fatto i proprietari di case, che pagano fior di tasse sugli immobili per poi vederli assegnare (a prezzi di liquidazione) a gente notoriamente non affidabile quanto a cura e diligenza nella manutenzione del bene, anzi. Avanza così a poco a poco un regime di stampo comunista che sacrifica la proprietà privata per il benessere non della collettività, ma essenzialmente delle risorse magnificate da qualche politico, che si vedranno ulteriormente beneficiate da nuove normative di cittadinanza facile e ius soli per consolidarne presenza e ovviamente voti a favore della sinistra, così generosa e protettiva nei loro confronti.
