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Inps: in Italia più posti di lavoro ma sempre meno assunzioni stabili

ROMA – L’Inps certifica che in Italia si registra un’ulteriore compressione dell’incidenza dei contratti a tempo indeterminato sul totale delle assunzioni: 24,2% nei primi sette mesi del 2017. Lo rileva l’Osservatorio sul precariato. Nel 2015, invece, quando era in vigore l’esonero contributivo triennale per i contratti a tempo indeterminato, era stato – ricorda l”Inps – raggiunto il picco del 38,8%.

Si registra invece un significativo incremento per le assunzioni a tempo determinato, in particolare per i contratti di somministrazione (+20,4%) e ancora di più quello per i contratti di lavoro a chiamata che, con riferimento sempre all’arco temporale gennaio-luglio, sono passati da 112.000 (2016) a 251.000 (2017), con un incremento del 124,7%. L’Istituto, dando conto del dato annuo, osserva come il significativo aumento del lavoro a chiamata, e in parte anche quello dei contratti di somministrazione e dei contratti a termine, possa essere posto in relazione alla necessità delle imprese di ricorrere a strumenti contrattuali sostitutivi dei voucher, cancellati – ricorda l’Inps – dal legislatore a partire dalla metà dello scorso mese di marzo (e riattivati con profonde modifiche normative dal mese di luglio.

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