
Elettorale: approvato in Commissione alla Camera il Rosatellum 2. Cosa prevede
ROMA – Via libera della commissione Affari costituzionali al Rosatellum 2.0. Il testo approderà nell’Aula di Montecitorio dalle 15 di martedì 10 ottobre. A favore hanno votato i deputati di Pd, Ap, Lega, FI, Ala, Ci e Direzione Italia. Contro si sono espressi Fdi, Al, M5s, Mdp e Si.
Rispetto alla proposta originale sono state approvate alcune modifiche: è stato bocciato l’emendamento che impediva di indicare come capo della coalizione una persona incandidabile (era la cosiddetta norma anti-Berlusconi); sono stati aggiunti gli avvocati abilitati in Cassazione alle figure che possono certificare le firme elettorali; è stato approvato un emendamento che dimezza il numero di firme necessario per candidarsi alla Camera (e anche al Senato, nel caso il candidato si presenti in tutte le regioni); è stato approvato un emendamento che esenta i gruppi formati prima del 15 aprile 2017 dalla raccolta firme (la cosiddetta norma salva MDP).
Gli altri dettagli tecnici del Rosatellum prevedono una soglia di sbarramento al 3 per cento per i partiti che si presentano da soli e al 10 per cento per le coalizioni. Non è ammesso il voto disgiunto, cioè votare un candidato al collegio uninominale e una lista diversa da una di quelle che lo sostengono. L’elettore quindi avrà un solo voto a disposizione: scegliendo un listino, si voterà automaticamente anche il candidato collegato nel collegio uninominale (mentre non è ancora chiaro cosa sia stato deciso nel caso contrario, in cui si voti soltanto il candidato). Questi listini saranno corti: avranno al massimo dai 2 ai 4 candidati (con una proporzione di genere che dovrà essere almeno del 60-40 per cento).
