Battisti: con l’estradizione vengo consegnato alla morte. Replica Vespa, in Italia per gli assassini c’è solo la galera

RIO DE JANEIRO – L’Italia è un paese così arrogante: lo ha detto Cesare Battisti intervistato dal quotidiano brasiliano Folha de S.Paulo. A Roma sono convinti che sia un compito per loro facile portarmi via dal Brasile, ha aggiunto l’ex terrorista, definendo l’atteggiamento italiano nei suo confronti come un’espressione di orgoglio e vanità. Secondo Battisti, ci sono varie ragioni dietro alla volontà dell’Italia di riaverlo in patria. «Soprattutto nei 15 anni che ho vissuto in Francia, ho approfittato di ogni intervista per denunciare ciò che stava accadendo in Italia. Persone arrestate e scomparse, uccise dalla polizia, suicidi sospetti, la mafia al potere. Io stavo dando fastidio e così hanno creato un mostro, spargendo menzogne e mescolando il tutto con una cosa seria, che è stata la mia partecipazione alla lotta armata, che non nego». E ancora: «Tutte le morti sono deplorevoli. Ma non c’è motivo che io chieda scusa per qualcosa che hanno commesso altri», risponde così alla domanda se intenda mandare un messaggio alle famiglie delle vittime che la giustizia italiana gli imputa. In un’intervista all’ANSA, l’ex terrorista afferma di sentirsi brasiliano più che italiano dopo tutti gli anni trascorsi lì come rifugiato, anche perché in Italia contro di lui c’è solo odio e risentimento.
Incredibile l’impudenza e l’arroganza di Battisti, al quale replica in modo netto e sferzante il Governatore della Campania, Vincenzo de Luca: «Con quel sorriso da pirla è insopportabile. Deve essere riportato in Italia, con il calice in mano ma in galera. Battisti è tra i primi 5 posti per personaggi sgradevoli, irritanti – ha affermato – Dietro quella faccia e quel ghigno beffardo ci sono i morti, una persona costretta a vivere su una sedia a rotelle perché rimasto paralizzato, ci sono tragedie umane che sconvolgono e questo signore che ride e brinda non ha avuto nemmeno la decenza umana di esprimere la propria vergogna, non voglio dire pentimento o amarezza, per quello che ha fatto e detto».
Il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri ha assicurato: «stiamo lavorando molto, in maniera corretta dal punto di vista giudiziario e diplomatico. Abbiamo fiducia nelle autorità brasiliane, pretendiamo come Italia che Battisti sia consegnato alla nostra giustizia e sconti la pena nel nostro paese. Siamo vicini alla soluzione – ha aggiunto Ferri – anche perché il presidente brasiliano Temer ha dato un input forte e sembra dare un segno di discontinuità rispetto al suo predecessore Lula che aveva firmato il decreto concedendo l’asilo politico».
Eh si, per fortuna sembrano superati i tempi in cui la gauche caviar francese, con alla testa la première dame Carla Bruni, e il presidente Lula proteggevano a spada tratta l’ex terrorista, condannato per quattro omicidi. La giustizia arriverà anche per lui, che ha già cominciato a lamentarsi: «se il Brasile confermerà la mia estradizione mi consegnerà alla morte», ha detto ai media brasiliani mostrando abbattimento e preoccupazione. Suscitando l’irato commento di Bruno Vespa, che su Twitter ha commentato: «Purtroppo no. Siamo un paese civile che gli assassini li mette solo in galera».
