Monte Paschi: rientro in borsa slitta al 30 ottobre

MILANO – I tempi si allungano e Montepaschi rischia di tornare in Borsa quando ottobre sarà agli sgoccioli. Il via libera di Consob, infatti, era atteso questo weekend, ma l’organo di vigilanza ha fatto sapere che la valutazione è ancora in corso. Il nulla osta potrebbe quindi arrivare nella seconda metà della prossima settimana. Invece di lunedì 23, dunque, il titolo dovrebbe rimettere piede in Piazza Affari quello successivo, il 30.
Il problema è burocratico, legato alla complessità e farraginosità di una procedura che ha molti aspetti inediti. E poi, il clima di questi giorni attorno ai temi banche e controllori suggerisce a tutti massima cautela. Lo slittamento è legato ai tempi necessari alla Consob per mettere insieme e
valutare tutta la documentazione, integrazioni e pezze d’appoggio comprese, chieste sia alla banca sia al ministero.
Il Tesoro gioca in questa partita più di un ruolo. Prima di tutto, quello dell’azionista di maggioranza, grazie a un investimento da 3,85 miliardi di euro, poi quello di regista dell’operazione che, con un altro esborso da 1,5 miliardi, lo porterà a detenere il 67,7% della banca, dopo lo scambio con bond senior, quindi più sicuri, delle azioni in mano ai risparmiatori divenuti soci con la conversione dei loro subordinati. Il ministero sta lavorando a un decreto che definisca alcuni termini per l’acquisto delle azioni, che partirà dopo il ritorno agli scambi del titolo Mps.
La reazione della Borsa sarà un prima test sulla qualità dell’investimento dello Stato. Sulla carta, per il momento non sembra si tratti di un affarone. Tutt’altro. Le azioni sono state pagate 6,49 euro dal Tesoro e 8,65 dagli obbligazionisti subordinati. Ma l’indicazione del mercato, sulla base degli
scambi dei bond e del regolamento delle assicurazioni sul default (cds), è ora di circa 4,3 euro ad azione. Lo Stato ha comunque tempo per recuperare. Il salvataggio della banca prevede infatti che fra un po’ il Tesoro ne esca, rivendendo la propria quota. Sul futuro di Mps pare fiducioso il presidente della banca, Alessandro Falciai, che ha incontrato a Siena il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita in città. Siamo pronti a dare ancora 500 anni di storia a questa
banca, ha scherzato Falciai.
Lo slittamento del ritorno in Borsa ha provocato la riscrittura dell’agenda della banca senese. La riunione del cda fissata per il 27 ottobre è confermata, ma è cambiato l’ordine del giorno. Il board non approverà la trimestrale, ma si occuperà di ordinaria amministrazione. Il via libera ai conti ci
sarà ai primi di novembre, quando verrà anche convocata l’assemblea per il rinnovo del cda, probabilmente per la metà di dicembre.
