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Barcellona: oltre un milione di unionisti manifestano contro l’indipendenza

BARCELLONA – Catalogna senza pace e vicenda dell’indipendenza sempre più controversa. Oggi nella capitale catalana  sono scesi in piazza gli unionisti , due giorni dopo che il Parliament ha votato per l’indipendenza dalla Spagna e il governo di Madrid ha applicato l’articolo 155 della Costituzione, esautorato il governo autonomo ed indetto nuove elezioni per il 21 dicembre. Decine di migliaia (secondo gli organizzatori 1,1milione) sono scesi in per protestare contro la dichiarazione d’indipendenza votata da Parliament. Il corteo è
iniziato poco dopo mezzogiorno sotto lo slogan La Catalogna è tutti noi! La protesta è stata indetta dall’Associazione catalana della società civile, che difende il legame tra la Catalogna e la Spagna e sostenuta da partiti anti-indipendenza. Alla protesta ha preso parte anche Ines Arrimadas, capo dell’opposizione e leader di Cuidadanos in Catalogna, che ha chiesto
il ripristino del senso comune e della democrazia nella regione. Le immagini tv mostrano i manifestanti sfilare per la strada in maniera pacifica con le bandiere spagnole e catalane. Essere catalani è un orgoglio. Essere spagnoli è un onore, si legge in uno dei cartelli dei manifestanti. La marcia di oggi fa seguito al corteo degli unionisti ieri a Madrid.

Il presidente destituito della Catalogna, Carles Puigdemont, potrebbe chiedere asilo al Belgio. A darne notizia è il ministro belga all’Asilo e alla Migrazione, Theo Francken, che precisa come non sia stata ancora presentata nessuna domanda, ma – sottolinea «le cose evolvono rapidamente». Mentre si riunivano gli unionisti, il vicepresidente catalano Otiol Junqueras ha bollato come «colpo di Stato» l’azione di Madrid e ha insistito che «il presidente del Paese è e rimarrà Carles Puigdemont». Parlando di Catalogna, Junqueras ha usato la parola «Paese»: «Noi non riconosciamo il colpo di stato contro la Catalogna, e non riconosciamo nessuna delle decisioni antidemocratiche che il PP sta adottando in controllo remoto da Madrid».


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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