Perugia: ritiro del porto d’armi legittimo a chi guida in stato d’ebbrezza. Sentenza del tar umbro

PERUGIA – Un’interessante sentenza del TAR dell’Umbria è venuta a penalizzare un cittadino di Tuoro sul Trasimeno (PG)sorpreso da una pattuglia della polizia stradale a guidare in stato di ebbrezza.
La notizia -riportata su armi magazine.it – fa riferimento al respingimento del ricorso presentato da un torreggiano a cui il prefetto aveva revocato il porto d’armi, essendo risultato positivo -0,8 g/l – ad un controllo della polizia stradale di Arezzo nel 2015. Guidare in stato di ebbrezza non può configurarsi come un utilizzo occasionale di alcool ma già come abuso, anche se non si trovano ulteriori riscontri nella storia  personale del soggetto. L’amministrazione –afferma il giudice amministrativo- non è tenuta dunque a effettuare una valutazione complessiva della condotta del ricorrente. Non c’è bisogno di dimostrarne la
pericolosità: in questo caso si può trarre automaticamente la conseguenza del divieto di detenzione di armi «dall’uso episodico di alcool». Chi si pone alla guida in stato d’ebbrezza, pur se una sola volta, si rende protagonista di un «comportamento maggiormente connotato da antisocialità e pericolosità per l’incolumità pubblica, idoneo di per sé a fondare un giudizio prognostico di possibile abuso delle armi, nell’ambito di un ordinamento sempre più finalizzato a sanzionare con maggiore rigore i soggetti che si pongono alla guida con tasso alcolemico superiore al limite di legge».
Una sentenza, riteniamo, di indubbia rilevanza nell’odierno , variegato panorama di diatribe in tema di acquisto, detenzione, utilizzo di armi corte e lunghe da parte del cittadino che sta investendo anche il nostro Paese.