Previsioni Ue: la ripresa Italia si ferma nel 2017. Il Bel Paese ultimo nella crescita

BRUXELLES – La valutazione della Commissione Ue è questa: «La ripresa economica in Italia accelera nel 2017 grazie alla domanda esterna e domestica, ma i venti di coda in rallentamento e le più basse prospettive di crescita nel medio periodo modereranno la crescita nei prossimi due anni». Le previsioni economiche d’autunno, ha detto Pierre Moscovici, rivedono al rialzo il pil 2017 a 1,5% (da 0,9% previsto a maggio) e quello 2018 a 1,3% (da 0,9%). Il rallentamento però proseguirà nel 2019, col pil fermo a 1%.
L’Italia resta ultima in Europa sulla crescita per tutto il nuovo periodo coperto dalle previsioni della Commissione Ue, cioè 2017, 2018 e 2019. Solo il Regno Unito, che però viene per la prima volta escluso dalla tabella Ue-28, ha un andamento del pil quasi uguale a quello italiano. E’ Malta invece il Paese europeo che cresce di più: +5,6% nel 2017, +4,9% nel 2018 e +4,1% nel 2019
L’economia dell’eurozona crescerà nel 2017 con il suo ritmo più veloce da un decennio arrivando a un Pil del 2,2%, con un revisione al rialzo di un +0,5% rispetto alle stime di maggio che lo davano all’1,7%. Il Pil dell’eurozona è rivisto al rialzo anche per il futuro, con un 2,1% nel 2018 (precedenti previsioni all’1,8%) e all’1,9% nel 2019. Per l’Ue a 27 (già esclusa dalle stime la Gran Bretagna per la Brexit), il Pil è a 2,4% per il 2017, 2,2% per il 2018 e 2% per il 2019.
La Commissione Ue rivede al ribasso le stime sul deficit italiano: nel 2017 scende a 2,1% (dal 2,2% previsto a maggio), nel 2018 a 1,8% (dal 2,3% di maggio), “grazie ad una crescita più alta” e ad alcune misure come spending review, scontrino elettronico obbligatorio. Nel 2019, a politiche invariate, torna al 2%. Il deficit strutturale invece peggiora “leggermente” nel 2017 (2,1% invece del 2% previsto a maggio), e migliora solo “marginalmente” nel 2018 (2%).
“I recenti interventi del Governo per affrontare i rischi acuti nelle banche deboli può aiutare a sbloccare il credito e ridurre ulteriormente i rischi al ribasso, mentre ci si attende che le riforme strutturali sollevino la crescita potenziale”, scrive la Commissione Ue.
La disoccupazione nell’eurozona per il 2017 sarà al 9,1%, “il livello più basso dal 2009”, mentre il numero di occupati raggiunge “un picco record”, con una crescita dell’1,5%. Così le previsioni economiche d’autunno della Commissione Ue. La disoccupazione scenderà ulteriormente nel 2018 a 8,5% e nel 2019 a 7,9%. Nei 28 il tasso di disoccupazione è previsto al 7,8% per quest’anno, al 7,3% per il prossimo e al 7% nel 2019.
Bruxelles rivede leggermente al ribasso le stime della disoccupazione in Italia: nel 2017 si assesta a 11,3% (invece dell’11,5% previsto a maggio), per poi scendere a 10,9% nel 2018 e a 10,5% nel 2019. L’occupazione invece “rallenta a 1% nel 2017” dopo “il phasing-out degli sgravi per le assunzioni”, a 0,9% nel 2018 e 0,5% nel 2019. I nuovi incentivi del bilancio 2018 per le assunzioni dei giovani “sosterranno” l’occupazione. Ma lo sviluppo del mercato del lavoro “sarà in linea con l’attività economica”.
I rischi per l’economia europea “sono ampiamente bilanciati”, ma “i principali rischi al ribasso sono esterni e legati alle tensioni geopolitiche” come nella Penisola coreana, l’estensione di politiche protezionistiche e l’aggiustamento economico in Cina. All’interno dell’Ue, invece, i rischi al ribasso sono “legati all’esito dei negoziati sulla Brexit“, a un forte apprezzamento dell’euro e a tassi d’interesse più elevati sul lungo periodo.
L’inflazione in Italia, “dopo tre anni vicina allo zero”, salirà a +1,4% nel 2017 per poi calare all’1,2% nel 2018. Lo scrive la Commissione Ue nelle previsioni economiche.
