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Salute: il 76% degli anziani assume farmaci, ma uno su 4 è costretto a pagarli per l’esosità dei ticket

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ROMA – Il 76% degli anziani assume farmaci, ma uno su 4 è costretto a comprarli di tasca propria per convenienza rispetto al ticket. E’ uno dei dati che emerge da Real Life, l’indagine sulla popolazione over 60 condotta da Senior Italia FederAnziani per analizzare la situazione della popolazione anziana in Italia dal punto di vista sanitario, dalle condizioni di salute agli stili di vita, fino al rapporto con il Servizio sanitario nazionale. I risultati dell’indagine sono stati presentati oggi nell’ambito di CosmoSenior, la manifestazione in corso presso il Palacongressi di Rimini.

Questa situazione mostra come, nel tempo, il servizio sanitario stia cambiando in quanto i cittadini italiani anziani sono costretti sempre più a intervenire di tasca propria per acquisire medicine e prestazioni, oltre a versare i contributi salati che tutti paghiamo, attraverso i quali vengono invece assistiti (ovviamente gratis) milioni di soggetti, di altri paesi o etnie, residenti in Italia, che non pagano assolutamente niente in contributi e tasse.

Dall’indagine emerge inoltre come fra gli anziani sia molto diffuso lo ‘zapping’ farmacologico, con l’11,6% che
sostituisce il farmaco su consiglio del farmacista senza neppure consultare il proprio medico. Ancora molto il lavoro da fare sul fronte della prevenzione, visto che solo un over 60 su due esegue la vaccinazione antinfluenzale ogni anno (49,9%) e solo il 17,9% ha eseguito almeno una volta nella vita quella contro la polmonite. Oltre ad essere i principali assuntori di farmaci, i senior assumono integratori (41,8% dei rispondenti), principalmente su consiglio del
medico di medicina generale, per una spesa mensile che si colloca tra gli 11 e i 30 euro.
Il punto di riferimento centrale per la salute degli over 60 resta il medico di medicina generale, fra le figure sanitarie più consultate (68,4% su tutte le figure sanitarie indicate) per la prescrizione di farmaci, ausili e integratori, per la cura delle patologie, per consigli su prevenzione e stili di vita. Negli ultimi 12 mesi ha avuto bisogno di un numero di prestazioni sanitarie compreso tra 1 e 5 il 64,8% della popolazione intervistata.

Le strutture più contattate rimangono ospedale e Asl. Tra le tipologie di strutture sanitarie scelte dai senior al primo posto si collocano quelle pubbliche (56,8%), seguono le private convenzionate e le private. Le prestazioni sanitarie con i tempi di attesa maggiore isultano Tac e Risonanza magnetica, con un’attesa superiore ai due mesi rispettivamente per il 48,6% e il 47,5% dei rispondenti.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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