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Pensioni: a gennaio parte l’Ape volontaria. Le liquidazioni dell’Ape social

ROMA – Chiusa la partita delle categorie esonerate dall’aumento dei requisiti di età per le pensione di vecchiaia ora il nuovo tassello della previdenza che mitiga gli effetti della legge Fornero è l’avvio dell’Anticipo della pensione volontaria, l’Ape che a differenza di quella social mette a carico del lavoratore i costi per uscire fino a 3 anni e sette mesi prima rispetto ai requisiti minimi. «In settimana il governo chiuderà gli accordi con banche e assicurazioni con cui consentire l’avvio dell’ape volontaria da gennaio prossimo».

A profilare il nuovo timing per l’accesso alla pensione anticipata è il consigliere economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi nel corso di una conferenza stampa in Cisl. Leonardi ha anche spiegato che la prima tranche dell’Ape social sarà liquidata entro la fine dell’anno. Per dicembre «saranno pagate due terzi delle domande di Ape social fatte entro metà luglio», ha aggiunto. Intanto grazie al pacchetto pensioni del governo concordato con parte del sindacato e travasato nella legge di bilancio la platea dei beneficiari dell’ape social e dei lavoratori precoci che potranno andare in pensione anticipatamente si allargherà nel 2018 di 20 mila lavoratori, il 64% in più di quanto previsto senza le modifiche.

Ai 16mila pensionamenti di Ape social programmati per il prossimo anno infatti se ne aggiungerebbero, grazie all’emendamento del governo, altri 13mila portando il totale dei beneficiari a 29.400 per un aumento dell’84%. Analogamente per quel che riguarda i lavoratori precoci: ai 16 mila previsti se ne aggiungerebbero 6400 che porterebbe il totale a 21.400 pensioni anticipate. Complessivamente dunque i lavoratori che nel 2018 potranno andare in pensione anticipata saranno 50.800 , 19.800 in più appunto di quanto stimati dal governo in assenza dell’accordo in i sindacati.

Ape social, Ape volontaria, inps

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