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Vitalizi: la proposta Richetti è una bufala, lo dice Aduc e lo dimostra con le cifre

ROMA – Riteniamo utile dare pubblicità a un’indagine fondata dal punto di vista giuridico e contabile, che dimostra la leggerezza e la poca professionalità con la quale il Pd renziano, così come gli altri nemici giurati di vitalizi e pensioni d’oro, agiscono a livello parlamentare con l’intenzione di tagliare le spese, giungendo invece a risultati completamente opposti. Dimostrando una volta di più arroganza e scarsa competenza in tale materia.

Riprendiamo a tal fine un comunicato dell’Aduc, l’associazione che difende utenti e consumatori:

«La proposta di legge di Matteo Richetti (PD) è una bufala perché costerebbe di più al contribuente.
Sembrerebbe un controsenso, poiché l’intento del proponente era di tagliare i vecchi vitalizi (i vitalizi non ci sono più dal 2012). L’occasione per ritornare sull’argomento è data dalla dichiarazione dello stesso Richetti, che lamenta “Provo vergogna nel vedere il Senato che non dà corso ad una legge già approvata dalla Camera (anche dal M5S)”.

Vediamo di capire.
La proposta Richetti prevede il ricalcolo, con il sistema contributivo, dei vecchi vitalizi, adattandolo a quello dei lavoratori dipendenti statali.

A smontare la proposta Richetti ci pensa la dott.ssa Antonietta Mundo, una delle massime esperte in sistemi previdenziali e attuariali, già ai vertici dell’Inps, coautrice del libro “L’inganno generazionale”, che nella relazione (38 pagine), depositata al Senato a settembre scorso, afferma che si “genera un aumento degli oneri finanziari per le Camere che non sembra essere stati valutati appieno al momento della presentazione del DdL (proposta Richetti, ndr)”. Aumento degli oneri finanziari significa un ulteriore prelievo di soldi dalle casse pubbliche, cioè dalle tasche del contribuente.

Da ultimo, proprio in questi giorni, è giunta una nota degli uffici del Senato che è una vera e propria tegola in testa al deputato Richetti: ricalcolare i vecchi vitalizi con il sistema contributivo, attuato per i dipendenti statali, comporterebbe una restituzione di soldi ai parlamentari per circa 300 milioni! Com’è possibile? Semplice la spiegazione: i contributi previdenziali dei lavoratori non sono tassati mentre i contributi dei parlamentari, versati per avere il vitalizio, sono stati tassati, quindi, la tassazione va restituita.
Insomma, il deputato Richetti non sa far di conto. Per le festività gli regaleremo un pallottoliere.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc».

Come dire, piglia, incassa e porta a casa.

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