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Contratto statali: la soddisfazione dei sindacati che vedono accrescere il loro ruolo

ROMA – L’intesa raggiunta per il rinnovo del contratto degli statali, dopo 10 anni e dopo lunghe trattative, è stata accolta con grande soddisfazione dai sindacati. Ecco alcuni commenti.

«Un risultato storico. Un contratto che da più diritti e archivia la legge Brunetta» commenta la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino. «Dopo oltre nove anni finalmente restituiamo un contratto nazionale ai lavoratori pubblici, il primo che sottoscriviamo è quello delle Funzioni Centrali che riguarda i lavoratori dei ministeri, delle agenzie e degli enti pubblici non economici».

Si tratta, aggiunge, «di quasi 250 mila lavoratrici e lavoratori a cui estendiamo diritti, in particolare su permessi e congedi dove introduciamo tutele importanti, sia per l’espletamento di visite, terapie ed esami diagnostici sia alle donne vittime di violenza alle quali, dopo i tre mesi di congedo previsti dalla legge, il contratto garantisce altri tre mesi di aspettativa. Si estendono, inoltre, le norme sul diritto allo studio includendo i lavoratori a termine e riconoscendo anche il diritto a svolgere la formazione prevista da albi o ordini, si potenzia e si rende più esigibile la formazione e si introduce il libretto formativo». Quanto ai tempi, fa sapere Sorrentino, «questo contratto avrà vigenza 2016/2018, scelta questa che ci consente di avvicinare il prossimo rinnovo contrattuale, così da aumentare gli effetti di incremento sui salari. Per questa ragione gli aumenti contrattuali a partire dagli 85 euro medi mensili andranno a consolidare il trattamento fondamentale».

Le fa eco anche il Segretario Generale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, che dice: «Dopo 8 anni, la stipula del nuovo contratto supera finalmente il blocco dei rinnovi contrattuali ripristinando, da un lato, la difesa del potere di acquisto delle retribuzioni e, dall’altro, la possibilità per il sindacato di svolgere la sua azione di autorità salariale e di tutela negoziale degli interessi collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori».

«Si tratta – prosegue – di un contratto importante che apre la stagione dei rinovi contrattuali nel pubblico impiego: verranno distribuiti aumenti medi di 85 euro lordi sui tabellari, è stata migliorata la disciplina degli istituti del rapporto di lavoro e ripristinata la centralità delle relazioni sindacali. Sono state gettate le basi, inoltre, per una riforma dell’ordinamento, da realizzare nella prossima tornata contrattuale, affinché si possa rispondere in maniera innovativa alle aspettative di valorizzazione, sul piano economico e professionale, del lavoro pubblico».

«Con la firma che abbiamo posto oggi – chiarisce -, inizia un nuovo percorso che vede al centro le lavoratrici e i lavoratori pubblici intesi come “motore del buon funzionamento della P.a.” e da qui la Cisl Fp intende ripartire, passo dopo passo, per migliorare le condizioni di lavoro e i trattamenti economici delle persone che rappresenta». «Il fine è quello di dare un giusto riconoscimento, nell’interesse dei cittadini e del Paese, alle tante professionalità a disposizione del sistema nazionale dei servizi pubblici», conclude Petriccioli.

Sulla stessa linea il Segretario della Uilpa, Nicola Turco: «Si tratta di un risultato storico in quanto nonostante il dietro front minacciato dalla Politica, abbiamo fatto sì che il contratto rinnovato sia perfettamente in linea con quanto era stato stabilito nell’accordo del 30 novembre dello scorso anno tra Governo e Sindacati confederali. Oltre al risultato economico conseguito (aumento medio di 85 euro e salvaguardia del Bonus degli 80 euro), il fattore per noi importantissimo è che questo contratto restituisce pieno valore alla contrattazione, in quanto leva fondamentale per restituire la dignità ai lavoratori e per il futuro della Pubblica Amministrazione che, ricordiamolo sempre, costituisce un patrimonio di tutti».

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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