Fao e Oim, organizzazioni internazionali, si accordano per sviluppare le migrazioni

GINEVRA – L’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) e l’Organizzazione Internazionale per le migrazioni (Oim) hanno firmato un nuovo protocollo d’intesa per rafforzare ulteriormente la loro collaborazione, in vista della co-presidenza quest’anno del Global
Migration Group (Gmg). Con la partecipazione di più di 20 agenzie delle Nazioni Unite, il Global Migration Group è stato riconosciuto come fonte di sostegno tecnico e di consulenza agli Stati membri e sarà co-presieduto dalla Fao e dall’Oim nel 2018. Il nuovo accordo servirà come base per le due organizzazioni, attraverso la quale integrare un approccio di sviluppo in iniziative globali e in forum sulla migrazione, sottolineando l’importanza dello sviluppo agricolo e rurale nel contesto della migrazione.
L’accordo consentirà inoltre una collaborazione rafforzata nell’opera di sensibilizzazione strategica, favorendo la generazione e la
condivisione di conoscenze, oltre a fornire sostegno in fase di progettazione, attuazione e monitoraggio dei programmi che i paesi
adottano per includere la migrazione nelle loro politiche nazionali di sviluppo.
Legami più stretti sono cruciali in vista dei negoziati intergovernativi che porteranno all’adozione del Global Compact per una migrazione sicura, regolare e ordinata entro la fine del 2018. I Global Compacts da realizzare quest’anno – uno per i migranti e uno a parte per i rifugiati – saranno il prodotto di un processo guidato dai singoli paesi e forniranno una serie completa di principi e approcci comuni per migliorare, integrare e rafforzare i quadri politici a livello nazionale, regionale e globale.
La migrazione richiede un approccio globale e integrato, che tenga conto dei numerosi fattori che la influenzano, compresa la dimensione
agricola e rurale. L’obiettivo dell’Oim è il miglioramento della governance della migrazione, attraverso la sua rete mondiale di uffici
sul campo che operano per offrire assistenza tecnica e relativa alle politiche, il rafforzamento delle capacità e la risposta alle emergenze.
La Fao pone la sua attenzione nell’affrontare le cause di fondo della migrazione irregolare e per sfruttare il potenziale di sviluppo della
migrazione investendo nella creazione di posti di lavoro nelle zone rurali di origine e aumentando la stabilità e la resilienza delle
famiglie rurali. Entrambe le organizzazioni richiedono il riconoscimento esplicito della migrazione – sia le sue cause che il suo potenziale – nelle politiche nazionali sui cambiamenti climatici e sullo sviluppo rurale.
Vedo con preoccupazione il rafforzamento della cooperazione fra queste due costosissime e quasi inutili istituzioni, il cui risultato non sarà certo quello di favorire lo sviluppo dei paesi dai quali i migranti arrivano ( in decenni di fallimentari attività e politiche inconcludenti le due organizzazioni non sono riuscite a niente), ma soltanto quello di aggravare il peso sui paesi come l’Italia e di moltiplicare gli arrivi di disperati nullafacenti che naturaòmente si aspettano di essere nutritie mantenuti di tutto punto. E noi paghiamo.
