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Piombino: Aferpi, ministro Calenda e governatore Rossi si dichiarano preoccupati

FIRENZE – Per il futuro di Aferpi «sono preoccupato perché abbiamo affrontato un investitore che si è dimostrato totalmente irresponsabile». Lo ha detto Carlo Calenda, ministro per lo Sviluppo economico, alla vigilia di un uovo incontro al Mise sulla vertenza di Piombino a cui parteciperà anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. «Abbiamo deciso insieme ai sindacati, pezzo per pezzo, la strategia. Al momento – ha ricordato – sono in corso azioni legali molto pesanti. L’obiettivo è di riprendere un asset fondamentale per ricollocarlo sul mercato: mercato che oggi esiste perché in Europa siamo riusciti a far rimettere quei dazi che l’Ue ha
tardato a rimettere, e che oggi consentono all’Italia e agli altri Paesi europei di riprendere il settore dell”acciaio e di riprendere investimenti e profittabilità».

Gli fa eco il Governatore Rossi, che si preoccupa da anni della situazione delle acciaierie senza cavare un ragno da un buco, così come del resto Calenda.  «Domani saremo dal ministro per parlare di Piombino. Sono preoccupatissimo”: Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a proposito dell”incontro su Aferpi domani a Roma col ministro Carlo Calenda, i sindacati e il commissario Piero Nardi.

Si avvicinano le elezioni, i due politici cercano di tenersi buoni lavoratori e sindacati, che però sono tutt’altro che sprovveduti e capiscono quando qualcuno vuole prenderli in giro per convenienza politica. Da tempo si susseguono riunioni infruttuose, i sindacati più volte hanno lanciato l’allarme e hanno chiesto l’intervento deciso delle istituzioni, che finora sono state a guardare permettendo che le controparti facessero il loro comodo, e soltanto adesso si svegliano in vista delle urne. Meditate, gente, meditate.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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