Firenze, inchiesta ‘ndrangheta: Cafiero de Raho, un sistema economico complice e consapevole che trae utili senza usare violenza

FIRENZE – In questa inchiesta della Dda di Firenze appare «un sistema economico, complice e consapevole, che trae dei propri utili. In questo caso abbiamo una ‘ndrangheta che non ha bisogno di usare violenza e di esercitare intimidazioni perchè assorbe la parte dell’economia legale attraverso il sistema del guadagno, il sistema delle false fatturazioni». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho nella conferenza stampa di Firenze in cui sono state illustrare le due operazioni contro la ”ndrangheta ”Vello d”Oro” della Dda di Firenze e ”Martingala” della Dda di Reggio Calabria. «Sistemi che consentono alla stessa ”ndrangheta – ha proseguito Cafiero de Raho – di coprire le proprie ricchezze che provengono da traffici illeciti».
“Le cosche che operano sia sul mandamento jonico, sia quello tirrenico che nella città di Reggio Calabria, operano tramite accordi economici che consentono loro di fare affari, come dimostrano queste inchieste con meccanismi societari che consentono di ottenere ulteriori guadagni e che si avvalgono di società costituite all”estero”. Lo ha evidenziato ancora il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho parlando con i giornalisti dopo la conferenza
stampa tenuta a Firenze in cui sono state presentate le inchiesta ”Vello d”Oro” e ”Martingala” che hanno svelato meccanismi di riciclaggio in Italia e i Paesi esteri da parte delle cosche della provincia di Reggio Calabria. Secondo quanto spiegato dagli inquirenti, per il riciclaggio dei proventi illeciti le stesse cosche reggine avrebbero affidato il ruolo di regista delle movimentazioni finanziarie ad Antonio Scimone, capace di gestire ingenti quantità di denaro contante in particolare per conto delle famiglie ”ndranghetiste dei Nirta e dei Barbaro, operativi sul litorale jonico del provincia reggina.

Nelle due inchieste parallele che hanno dato un ”colpo” ai meccanismi economico e finanziari di riciclaggio dei proventi illeciti della ”ndrangheta sono 27 i
fermi disposti dalla Dda di Reggio Calabria nell”inchiesta ”Martingala” con accusa di associazione a delinquere di stampa mafioso (416 bis) e altri 46 sono i denunciati. Invece nell”inchiesta ”Vello d”Oro” della Dda di Firenze risultano 18 indagati di cui 14 arrestati con ordinanza del gip (11 in carcere e 3 ai domiciliari) per ipotesi di reato, a vario titolo, di associazione a delinquere, estorsione, sequestro di persona, usura, riciclaggio ed auto riciclaggio, esercizio abusivo dell”attività del credito, emissione di false fatture. Contestata l”aggravante del metodo mafioso. Secondo quanto riferito dagli inquirenti in una conferenza stampa a Firenze, sono 4 gli indagati ”comuni” tra le due inchieste.
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