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Stipendi pubblici e privati: ormai, dopo il blocco di 10 anni dei pubblici, sono allineati. Cgia di Mestre, impatto negativo sui consumi

VENEZIA – Con il blocco degli stipendi pubblici durato dal 2010 fino alla fine del 2017, le retribuzioni medie annue lorde dei dipendenti privati si sono quasi allineate a quelle del pubblico impiego. I primi nel 2016 prendevano 606 euro in meno rispetto ai secondi a fronte di uno scarto annuo nel 2010, a vantaggio degli statali, di 4.244 euro.
A fare i conti la Cgia che sottolinea come, a fronte di un risparmio di spesa, l’allineamento degli stipendi abbia avuto però un impatto negativo sui consumi. Secondo la confederazione nel 2016, ultimo anno in cui è possibile fare la comparazione, la paga media annua lorda di un dipendente del privato era di 33.192 euro (+9,1% sul 2010), quella di un dipendente del pubblico impiego 33.798 (-2,5% sul 2010). Nel privato, le buste paga più pesanti le ricevono i dipendenti dell’industria (35.200 lordi annui); poi coloro che operano nei servizi
(32.849) e nelle costruzioni (27.836). Nel pubblico le paghe più alte le ricevono i dipendenti negli enti previdenziali (45.540).
Poi i dipendenti degli enti locali (35.235 lordi con un picco di 39.070 per i lavoratori della sanità)e gli statali (32.515).
In termini occupazionali (unità di lavoro standard) il numero dei dipendenti pubblici continua a scendere. Anche nel privato c’è stata una leggerissima contrazione. Se nel 2010 erano 9.939.000, nel 2016 si sono attestati a quota 9.831.000 (-1,1%).
Molto preoccupante il crollo registratosi nelle costruzioni. Sempre tra il 2010 e il 2016, in questo settore si sono persi 244.000 addetti a tempo pieno, pari ad una variazione del -23,3%.

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