Un hotel nello spazio: rifugio di fronte all’inconsistenza della politica
Vista la prospettiva di un’esistenza sempre più difficile e travagliata, soprattutto nella vecchia Europa e nell’Italia, invase da moltitudini di migranti, c’è chi si attrezza per trasferirsi non nei paradisi fiscali, dove le pensioni si rimpinguano alla faccia di Boeri, ma addirittura nello spazio, dove le angherie dei vari governanti e dei tanti burocrati, anche europei, non possono arrivare.
Mentre noi meschini italiani ci sollazziamo (e ci deprimiamo) assistendo alle schermaglie indecorose e futili dei vari Di Maio, Salvini, Renzi, Berlusconi, Meloni, che non riescono a trovare lo straccio di un’intesa per dare un governo al paese, e mentre il mite e riflessivo (fin troppo) presidente Mattarella pensa al da farsi, negli Stati Uniti, forse per sfuggire anche lì alle lotte politiche fra i democratici (che non hanno accettato l’abbandono del potere) e il tycoon Trump, qualcuno ha già programmato di realizzare un hotel di lusso nello spazio.
Sarà infatti realizzato il primo hotel di lusso entro il 2021: lo ha annunciato la Orion Span, una società di Houston (Texas), che intende mettere a disposizione la sua Aurora Station (10 m per 4,2 m) per ospitare quattro viaggiatori e due membri di equipaggio per un soggiorno di 12
giorni a 320 km dalla terra.
In realtà il costo del soggiorno non è proprio per tutte le tasche, è pari a 9,5 milioni di dollari a testa, ossia circa 791.666 dollari a notte.”Vogliamo portare la gente nello spazio perché è la frontiera finale della nostra civiltà”, ha spiegato il fondatore della compagnia, Frank Bunger. La Orion Span punta a ridurre da 24 a tre i mesi di addestramento necessari per preparare i viaggiatori a visitare lo spazio, abbassando così i costi.
Ai clienti saranno fornite nozioni basilari su volo spaziale, meccanica orbitale e vita in ambienti pressurizzati. La società assicura che i viaggiatori «godranno l’euforia della gravità zero, ammireranno l’aurora a nord e a sud attraverso molte finestre, sorvoleranno le loro città, parteciperanno a esperimenti di ricerca come far crescere cibo in orbita (con la possibilità di portarlo a casa come souvenir), fare festa nell’esperienza di realtà virtuale dell’holodeck (una tecnologia fantascientifica presente nell’universo di Star Trek) e stare in contatto o in live stream con i loro cari a casa grazie ad un accesso internet wireless ad alta velocità».
Dunque fra non molto il privilegio di vedere la terra dall’alto non sarà riservato soltanto agli astronauti, ai vari AstroSamantha e AstroPaolo, al secolo Samantha Cristoforetti e Paolo Nespoli, citati più volte (con qualche esagerazione, a mio modesto avviso) anche dai presidenti della Repubblica, oltre che dai mass media.
Nonostante il tono scherzoso della trattazione e della presente argomentazione, la questione dei problemi politici ed economici irrisolti, in Europa e soprattutto in Italia, preoccupa grandemente le persone responsabili. L’Ue, diventata ormai un’organizzazione dispendiosa, faraonica e per molti aspetti inutile, se non dannosa, non riesce a prendere in mano la situazione, gli organismi internazionali sono dominati da lobbies politiche e finanziarie, non si vede all’orizzonte chi, anche in Italia, possa tirarci fuori dalle secche nelle quali da tempo siamo imprigionati. Forse chi può, al di là degli scherzi, sarà bene si organizzi per rifugiarsi nello spazio o, magari, in un altro pianeta.