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Bruxelles: procedura d’infrazione Ue contro l’Autorità portuale italiana. Proteste di Assoporti

ROMA – Voci su una possibile apertura di una procedura d’infrazione da parte dell’Unione europea sulla  applicabilità della tassazione fiscale sulle entrate dell’ente Autorità del sistema Portuale preoccupa Assoporti, l’associazione  dei porti italiani. Secondo le indiscrezioni – riporta una nota di Assoporti – la Direzione Generale Concorrenza ha avviato la procedura considerando il comportamento dei porti come un aiuto di Stato, quindi un comportamento di concorrenza sleale nei confronti di altri porti all’interno dell’Unione.
«Non possiamo accettare l’interpretazione seconda la quale le attività svolte dalle Autorità di Sistema Portuale nel
riscuotere canoni concessori sia da considerarsi attività economica soggetta a imposizione fiscale» ha dichiarato il
Presidente di Assoporti Zeno D’Agostino, appena appresa la notizia che vede i porti italiani nel mirino della DG
Concorrenza della Commissione Europea per aver considerato esenti da imposizione fiscale le entrate da canoni.
«Considerare l’attività di riscossione espletata dalle nostre Autorità alla pari delle attività economiche di un’impresa di diritto privato è un grave errore interpretativo – aggiunge – Tra l”altro, oltre a essere un controsenso rispetto alle
funzioni di regolazione e vigilanza in capo alle stesse, essendo queste ultime chiaramente di natura pubblica, si tratta di una misura di coordinamento di politica dei trasporti. Inoltre, tale imposizione costringerebbe le Autorità di Sistema Portuale ad applicare canoni concessori e autorizzativi più alti, a discapito delle imprese che lavorano nei porti. Si rischia di mettere in ginocchio tutti i nostri i porti. Metteremo a lavoro sulla vicenda tutte le risorse a nostra disposizione per offrire ogni utile contributo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in questa difficile partita».
Assoporti annuncia che quindi promuoverà «un’azione compatta e coesa da parte di tutto il cluster marittimo-portuale nei confronti del Parlamento Europeo, del Parlamento Nazionale e del futuro Governo. Provvederò a contattare tutte le Associazioni del cluster nei prossimi giorni in modo da lavorare insieme, ed evitare un danno così enorme ad una risorsa così importante» ha concluso D’Agostino.

autorità portuale, infrazione, ue

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