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Governo Lega-M5S (con il sì, ma senza fiducia, di Berlusconi), o sceglierà Mattarella (giovedì a Firenze)

ROMA – L’intesa per un governo Lega-Movimento 5 stelle è praticamente raggiunta con il passo di lato di Berlusconi. Mattarella aveva concesso 24 ore di tempo per un accordo politico ormai praticamente raggiunto.  Dal primo giorno di consultazioni, il 4 aprile scorso, il Presidente ha concesso ai partiti tutte le possibilità di approfondire il confronto per raggiungere questo obiettivo. E di fronte alla richiesta di Movimento 5 stelle e Lega di poter contare su altre 24 ore per verificare ancora una volta se esistano i presupposti per un accordo, l’arbitro, come anche ieri si è definito il Capo dello Stato, ha fischiato l’inizio dei tempi supplementari. Ma in caso di nulla di fatto non ci saranno né lancio di monetina né calci di rigore, ma inizierà subito un’altra partita, con altri giocatori, quella del governo di servizio annunciato lunedì scorso.

Quella che si sta concludendo è stata una giornata di forti fibrillazioni. Salvini e Di Maio hanno pranzato insieme, ma il leader leghista ha sentito soprattutto Berlusconi. Se Forza Italia non si metterà di traverso, l’esecutivo nascerà. Con l’enunciazione di principio: l’alleanza di Centrodestra resta in piedi. Salvini farebbe il ministro dell’Interno (per prendere provvedimenti anti immigrazione), mentre Di Maio si ritaglierebbe il ministero del welfare (per portare avanti il reddito di cittadinanza)

BERLUSCONI – In serata il via libera del cavaliere: «Se un’altra forza politica della coalizione di centro-destra ritiene di assumersi la responsabilità di creare un governo con i cinque stelle, prendiamo atto con rispetto della scelta – prosegue la nota -. Non sta certo a noi porre veti o pregiudiziali. In questo caso non potremo certamente votare la fiducia. Di più a noi non si può chiedere, anche in nome degli impegni che abbiamo preso con gli elettori».

PROROGA – La proroga è dunque accordata, ma non saranno tollerate, dopo due mesi, ulteriori lungaggini. Se anche questo estremo tentativo di trovare un accordo andrà a vuoto, Mattarella convocherà la personalità scelta per formare il governo di servizio e le affiderà l’incarico. Viceversa, qualora nascesse l’esecutivo giallo-verde, a salire al Colle sarà il candidato espresso da M5S e Lega.

VENERDI’ – In entrambi i casi il giorno buono potrebbe essere venerdì, visto che domani 10 maggio il Presidente della Repubblica sarà impegnato per l’intera giornata qui a Firenze, dove aprirà l’ottava edizione della conferenza europea “The State of the Union”, organizzata dall’Istituto universitario europeo (Iue). Un appuntamento al quale interverranno, tra gli altri, i presidenti del Parlamento europeo, Antonio Tajani; della Commissione europea, Jean-Claude Juncker; del Consiglio, Paolo Gentiloni; della Bce, Mario Draghi; i Capi di Stato del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa; e della Grecia, Prokopios Pavlopoulos.

QUIRINALE – Se il tentativo Salvini – Di Maio andasse in fumo, come quelli precedenti, al Quirinale non si sgomentano,  la rosa dei nomi a cui affidare la guida del governo neutro di servizio è già stata individuata, e custodita così gelosamente che neanche i diretti interessati sarebbero stati avvisati. Tra le voci che corrono comunque la segretaria generale del ministero degli Esteri, Elisabetta Belloni, continuerebbe ad avere le maggiori chances per un incarico non politico.  L’individuazione dei ministri potrebbe essere rinviata a una seconda fase, visto che, a norma dell’articolo 92 della Costituzione, sono nominati dal Presidente della Repubblica, ma su proposta di quello del Consiglio.

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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